Brighton Rock

È questa la traduzione di 'Brighton Rock' che invece io mi immaginavo come un suggestivo e romanticamente evocativo spuntone di scogliera sospeso sulla Manica, magari dal bianco abbacinante alla Dover; che banale immaginazione che mi ritrovo!, e invece guarda un po', trattasi di una specie di ciucéto: chi è veneto sa cosa intendo. E ho notato che la vecchia edizione tradotta da Maria Luisa Giartosio De Courten, risalente almeno al 1960, ne restituisce il titolo letteralmente, che allora collimerebbe con la mia immaginazione, oppure La roccia di Brighton nel senso del ciucéto tradizionale britannico di zucchero duro come la roccia, per cui 'rock'?... Boh! Certo che, come disse Gaber, quando mi metto a interpretare, faccio ancora più casino. In ogni caso, consiglio questa recentissima edizione Sellerio tradotta da Alessandro Carrera che ha lasciato il titolo in originale. (Per la cronaca, ne esistono anche due adattamenti cinematografici omonimi del 1947 e 2010.) Pinkie il bad boy e Ida Arnold, 'quel gran tocco di donna', vivace e vorace, improvvisata detective ante litteram (mica le improbabili e vacue macchiette dei femmino-giallastri contemporanei), sono solo due degli efficaci personaggi che emergono da una scrittura magnifica, dal ritmo e lessico fenomenali, che quando la trama diventa particolarmente intricata, fanno come da galleggiante tenendoti sulla cresta della narrazione che viene mantenuta fluida e fruibilissima sopra le spire della complessità: grande sensazione di appagamento letterario. Impaccato fra una trascurabile nota introduttiva di Giorgio Fontana e una postfazione non particolarmente illuminante di Domenico Scarpa, è un Greene in stato di grazia letteraria; forse il miglior Greene che ho letto fin qui, anzi, togliamo pure il 'forse'.

Un dolcetto originario del lungomare di Brighton dà il nome a questo romanzo di Greene, basato sul dualismo tra bramosia e desiderio di redenzione. La morte del giornalista Charles "Fred" Hale nella stazione di St. Pancras, mentre era in compagnia della formosa Ida Arnold, spinge la donna a reclamare giustizia mettendosi sulle tracce dei responsabili. Greene intreccia magistralmente le storie di dannati come Pinkie e di redenti come la cameriera Rose in una Brighton piena di luci ed ombre. Un romanzo faticoso ed ispido che ricompensa il lettore con un epilogo superbo.

Un velo di patina antica, come rivedere un vecchio film in bianco e nero.