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Ritratto di una scrittrice involontaria - Silvana Mauri - copertina

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LIBRO

Ritratto di una scrittrice involontaria

Name: Ritratto di una scrittrice involontaria
Price: 17.00 EUR
Availability: InStock
Rating: 5 (1 reviews)
Author: Silvana Mauri
ISBN: 887452076X

di Silvana Mauri (Autore)

R. Montuoro (Curatore)

Nottetempo, 2006

Recensioni: 5/5

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Ritratto di una scrittrice involontaria

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Descrizione

Silvana Mauri ha oggi 86 anni. Questo libro non è solo il ritratto emozionante di una scrittrice involontaria, ma è il ritratto di un mondo, anzi di piú mondi, guardati sempre con intelligenza e amore. Nel 1943 l'editore Bompiani la chiama a lavorare con sé e la costringe a tenere un diario: passa cosí davanti ai nostri occhi l'esperienza della guerra vista dalle stanze di una casa editrice, le fughe di Vittorini, gli andirivieni di Antonio Banfi, i corpi fucilati per la strada. E poi, nel corso degli anni, ricordi, lettere, sogni, ritratti e conversazioni, la vicenda d'amore con Ottiero Ottieri, suo marito, l'arrivo in casa editrice di ragazzi promettenti come Umberto Eco, Mario Spagnol o Eric Linder.

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Dettagli

Autore:

Silvana Mauri

Curatore:

R. Montuoro

Editore:

Nottetempo

Collana:

Ritratti

Anno edizione:

2006

In commercio dal:

1 giugno 2006

Pagine:

304 p., Brossura

EAN:

9788874520763

Valutazioni e recensioni

5/5

Recensioni: 5/5

(1)

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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Valentina 31 gennaio 2007

Recensioni: 5/5

L'esperienza di una donna che ha vissuto il mondo dell'editoria, quello dei tempi d'oro, e racconta le sue sensazioni ed esperienze attraverso lettere e pagine di diario personale. Una penna che scorre fluida, che incanta, che lambisce i lidi di una memoria antica, sconosciuta a noi giovani. Leggete questo libro. Leggetelo se volete diventare scrittori, se volete lavorare nell'editoria, se volete capire come si scrive. Perché non servono mille aggettivi per descrivere qualcosa: basta l'anima, e la Mauri ce l'ha grande così.

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La recensione di IBS

Moglie dello scrittore Ottiero Ottieri e nipote dell'editore Valentino Bompiani, per molti anni al fianco dello zio nella casa editrice da lui fondata, Silvana Mauri ha sempre vissuto e lavorato tra i libri e per i libri ma non ha mai voluto scriverne uno, nonostante la sua propensione al racconto orale, con cui ha sempre dilettato amici e familiari, e la grande familiarità con la scrittura, che l'ha portata ad annotare in lettere e diari i suoi ricordi personali, le riflessioni, gli avvenimenti e i personaggi conosciuti e amati. Questo libro, curato da Rodolfo Montuoro, la strappa finalmente alla sua ostinata ritrosia e la trasforma in una "scrittrice involontaria", consegnando ai lettori le pagine più intense di una vita animata da grande fervore intellettuale e sentimentale, regalandoci allo stesso tempo anche un'interessante testimonianza in prima persona del mondo editoriale italiano degli anni '40 e del dopoguerra.
Nella prima parte del libro sono raccolti i ricordi dell'infanzia e della giovinezza dell'autrice, trascorsa tra Roma, Verona e Milano: un passo indietro nel tempo ed ecco la balia ciociara, la nonna Bompiani («vivacissima, prepotentissima, lucida fino agli ultimi giorni dei suoi quasi cent'anni»), gli anni del liceo Parini, la primissima collaborazione con lo zio editore («a diciassette anni, mentre ancora frequentavo il liceo, mio zio Bompiani mi chiese di dare una mano al Dizionario delle Opere che si stava compilando»), i numerosi scrittori che frequentavano casa Mauri, l'amicizia con Franca Norsa (che su suo suggerimento assunse il nome d'arte di Franca Valeri), l'incontro con il gruppo di architetti BBPR (Banfi, Belgioioso, Peressutti e Rogers, che costruirono la Torre Velasca) e poi l'incontro con Ottiero Ottieri, l'innamoramento e i primi anni di matrimonio.
La seconda parte è invece dedicata alle pagine del "diario editoriale", commissionatole dall'editore Bompiani, che va dalla fine del 1944 alla fine del 1945. «Per spronarmi, zio Valentino forzò la mia resistenza alla scrittura affidandomi il compito di raccontare tutto quello che succedeva quotidianamente nella redazione» – confida la "scrittrice involontaria" – «Io non ero tanto convinta di questo incarico… comunque ho obbedito allo zio Valentino ed è nato questo "diario editoriale" che è per me ora una miniera di ricordi in cui a volte mi smarrisco e che, inevitabilmente, testimonia anche dell'ultimo anno di guerra a Milano».
Chiude il libro una terza parte intitolata Ritratti e conversazioni in cui Silvana Mauri racconta, in poche ma illuminanti righe, i personaggi che hanno fatto la storia dell'Italia e della letteratura del Novecento, da Corrado Alvaro a Elio Vittorini da Moravia a Luciana Momigliano e Camilla Cederna, conosciuta ai tempi del liceo già impegnatissima con il lavoro e molto "telefonata"(«Camilla che parte a qualsiasi ora con una valigetta verso l'ignoto dei servizi che il giornale le ordina, ubbidiente, solo civettando un po' col suo sgomento: "Ce la farò, ce la farò, non ne so niente" e sempre, naturalmente, facendocela benissimo»). E poi Pier Paolo Pasolini, a cui fin dalla gioventù la legò un sentimento fortissimo di amicizia e complicità intellettuale. Di lui Silvana Mauri scrive: «Era onnivoro: di facce, di gesti, di paesaggi, di odori, del passato, del presente, di letteratura, di linguaggi e di azioni, di ciò che era compiuto e di ciò che era incompiuto, nel suo vitale divenire. Del sublime e dell'orrido dell'uomo». Ai tempi della guerra ricorda «Ci scrivevamo quasi ogni settimana o quasi ogni giorno. Le mie lettere sono andate perdute», mentre, annota con tristezza, le sue «non mi appartengono. Appartengono agli eredi non al destinatario. C'è in questa legge, qualcosa di giusto per un uomo diventato pubblico come lui e morto precocemente, ma anche di crudele per la vecchia ragazza che le aveva ricevute, amate e provocate».
Sentimenti allo stato puro e un tono colloquiale che si fonde con l'alta scrittura: sono questi i fili conduttori su cui scorre leggera la narrazione di Silvana Mauri, che apre una finestra su un mondo che ormai non c'è più ma è ancora in grado di regalarci forti emozioni.

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