Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Ritorno alla vita. Storia di un «Risveglio» dal coma profondo - Esther Goshen Gottstein - copertina
Ritorno alla vita. Storia di un «Risveglio» dal coma profondo - Esther Goshen Gottstein - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 2 liste dei desideri
Ritorno alla vita. Storia di un «Risveglio» dal coma profondo
Disponibile in 3 giorni lavorativi
12,50 €
12,50 €
Disp. in 3 gg lavorativi
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Postumia
12,50 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
ibs
11,88 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Libreria Postumia
12,50 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
ibs
11,88 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Ritorno alla vita. Storia di un «Risveglio» dal coma profondo - Esther Goshen Gottstein - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


All'età di cinquantanove anni MOshe Goshen-Gottstein, filologo e linguista di fama mondiale, entrò in coma a seguito di un intervento di bypass coronarico e rimase privo di conoscenza per quasi quattro mesi. Alla quindicesima settimana, tuttavia, contro le aspettative della maggior parte dei medici, che avevano previsto uno stato vegetativo permanente, si risvegliò dal coma, e infine ottenne un recupero quasi completo. Da allora sono trascorsi sei anni. Frattanto il professore ha pubblicato tre libri, tenuto conferenze e ha ricevuto il prestigioso premio Israele per gli studi ebraici. In questo straordinario libro Esther Goshen-Gottstein mette a frutto la sua obiettività professionale nel documentare la prova subita dal marito, la reazione sua e di altri familairi, e descrive il comportamento del paziente durante il graduale recupero delle proprie facoltà.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

1996
1 febbraio 1996
XIV-235 p.
9788870781779

Voce della critica


recensione di Bobbio, M., L'Indice 1992, n. 3

Da quando, anche in Italia, si è andata estendendo la pratica dei trapianti, si è formato un agguerrito gruppo di opinione contrario all'utilizzo degli organi espiantati da cadavere. Tra le varie obiezioni all'espianto, si insiste sul fatto che, per soddisfare la bramosia di chirurghi in cerca di fama, vengano prelevati organi anche a persone che proprio morte non sono. Vengono riportate storie di morti apparenti, di pazienti in coma che si riprendono, di soggetti con lesioni cerebrali ritenute irrecuperabili, i quali invece, piano piano, ritornano inaspettatamente in possesso delle loro facoltà mentali e riprendono una vita del tutto normale. L'uscita del libro potrà servire d'appiglio a questo tipo di riflessioni. È infatti la storia, raccontata dalla moglie psicologa clinica, di un filologo e linguista di fama mondiale, che all'età di 59 anni entrò in uno stato di coma dopo un intervento di bypass aortocoronarico "di routine".
Sono descritte le ansie, le speranze mai del tutto abbandonate, le lunghe attese, i primi segnali vitali, la vita di una famiglia all'improvviso riorganizzata intorno a un corpo vivente ma senza reazioni, e poi i primi movimenti accompagnati dal timore che regrediscano, i primi suoni incomprensibili, le prime parole nella lingua dell'infanzia, le battaglie contro i deprimenti bollettini dei medici ("ln data odierna nessuna novità"), l'ansia che il miglioramento si arresti in qualunque stadio restituendo un corpo con una vita irrimediabilmente compromessa. Il marito dell'autrice, Moshe, è rimasto senza coscienza per cinque settimane e dopo alcuni mesi ha ripreso la totale padronanza delle sue facoltà mentali superiori, reimmergendosi negli studi di aramaico, siriaco e uguritico, affrontando viaggi intercontinentali e conferenze, iniziando nuovi progetti di ricerca, scrivendo libri.
Dalla minuziosa descrizione, ci si rende conto che il paziente non si è mai trovato in una condizione di morte cerebrale che, in Italia, darebbe l'inizio al periodo di osservazione per dichiarare lo stato di morte e per procedere all'espianto degli organi. Il paziente è precipitato in uno stato di coma profondo (respiro spontaneo, movimenti degli occhi e degli arti), condizione nella quale la ripresa completa e totale avviene di rado in soggetti di una certa età e in coma per un lungo periodo di tempo. La mancanza di chiarezza tra la condizione di morte cerebrale e di coma consente il perpetuarsi di pregiudizi nei confronti dell'espianto di organi. La prima si configura come un danno cerebrale organico irreparabile con la cessazione definitiva della completa funzione del cervello; il coma, più o meno profondo, presenta invece gradi diversi di evoluzione, dalla guarigione totale, al coma irreversibile con uno stato vegetativo che può durare per anni.
Il libro però consente anche una seconda lettura: il ruolo che può aver giocato nella guarigione inaspettata la lucida determinazione della famiglia. Quale ruolo potrà avere avuto l'affetto incondizionato, il sentirsi incoraggiato e necessario, l'essere aiutato con pazienza e tolleranza a superare la fase del negativismo di quando, ricominciando ad acquisire lucidità in assenza di pienezza delle facoltà mentali, il paziente diventa insofferente, rifiuta tutto e maltratta chiunque gli capiti a tiro?
In realtà il paziente non ricorderà nulla di quanto avvenuto durante il coma, quando qualunque impulso esterno sembra non essere associato ad alcuna reazione; come se nel cervello non avvenissero connessioni nervose, come se le interazioni in grado di far riemergere le informazioni archiviate per anni, da quelle più semplici dei movimenti a quelle più complesse dell'articolazione della parola e della formazione del pensiero, fossero state rimosse da un corto circuito.
Ora Moshe è ancora un po' fragile e irascibile, ma ha ripreso tutto il suo umorismo e nella postfazione dichiara di non ricordare alcuna sensazione percepita dei mesi trascorsi nello stato vegetativo, per cui non potrà essere di alcun aiuto ai botanici per spiegar loro cosa significhi "essere vegetale".

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore