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Tutti vogliono sedersi alla tavola del ristorante dell’amore ritrovato.
«Un ristorante speciale… che produce effetti straordinari: gente che s’innamora, che si perdona, che ritrova il gusto della vita» – Sabina Minardi, L’Espresso
«Tra sentimenti e fornelli, la giapponese Ito Ogawa (Premio Bancarella della Cucina 2011) si conferma scrittrice di storie intense e toccanti» – ttL – la Stampa
Ringo, una ragazza che lavora nelle cucine di un ristorante turco di Tokyo, rientra una sera a casa con l'intenzione di preparare una cena succulenta per il suo fidanzato col quale convive da un po'. Con suo sommo sgomento, però, scopre che l'appartamento è completamente vuoto. Niente televisore, lavatrice, frigorifero, mobili, tende, niente di niente. Spariti persino gli utensili in cucina, il mortaio di epoca Meiji ereditato dalla nonna materna, la casseruola Le Creuset acquistata con la paga del suo primo impiego, il coltello italiano ricevuto in occasione del suo ventesimo compleanno. È, soprattutto, sparito il fidanzato indiano, maître nel ristorante accanto al suo, un ragazzo con la pelle profumata di spezie. Lo choc di Ringo è tale che resta impietrita al centro della casa desolatamente vuota, la voce che non le esce più dalla bocca. Decide allora di ritornare al villaggio natio, dove non mette più piede da quando, quindicenne, è scappata di casa in un giorno di primavera. Là, appartata nella quiete dei monti, matura il suo dolore. Una mattina, però, osservando il granaio della casa materna, Ringo ha un'idea singolare per tornare pienamente alla vita: aprire un ristorante per non più di una coppia al giorno, con un menu ad hoc, ritagliato sulla fisionomia e i possibili desideri dei clienti.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Romanzo piacevole con due gravi cadute di stile: la prima,come più volte ricordato, le descrizioni cruente dell'uccisione del maialino,ma ancora più grave la modalità di concepimento della protagonista:assurda!
A parte mishina non ho un gran feeling con la letteratura giapponese, ma questo libro mi è piaciuto. Scritto bene coerente con alcune riflessioni non banali sul rapporto cibo anima vita. Anche l'idea del lumachino non male, e il mistero svelato di zio gufo. Dalla sua comparsa mi chiedevo come fosse possibile. Una buona lettura lo consiglio.
Non so... forse sarò un pochino fuori dal coro ma questo libro mi ha colpita nell'anima, credo che solo gli scrittori giapponesi riescano a trasmettere certe sensazioni. Un libro genuino, puro, talvolta inverosimile ma assolutamente meraviglioso!!!
Recensioni
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