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Non si può non acquistare questo lavoro di Pier Luigi Pizzi, passato alla storia... Ripresa video eccezionale: Tiziano Mancini è sempre una garanzia. Ma il cast purtroppo non è minimamente all'altezza di quest'opera eroica di Handel, che sancì il suo esordio londinese con un profluvio di applausi, grazie ad un cast d'eccezione. Il Rinaldo di Raffaele Pe, di bella presenza, si caratterizza per una voce povera e dal timbro sgradevole, in notevole difficoltà nelle numerose arie di bravura, dall'inizio alla fine. Una scelta che fa rimpiangere Maria Grazia Schiavo, che rivestiva il ruolo nella medesima produzione a Ravenna, nettamente superiore da tutti i punti di vista (ma ahimè si è voluta registrare la ripresa fiorentina...) L'ingresso poi di Andrea Patucelli, nel ruolo di Argante, è persino imbarazzante. Con un'entrée spettacolare dal punto di vista scenico, come si può scandire la linea melodica in maniera così stitica, con note false e un fraseggio da studente principiante? E' quasi un gargarismo vocale, che non ha nulla del belcanto, ed è lontano dalla poetica delle passioni così evidente nelle arie italianizzanti di Handel. Tutto questo denota grande superficialità ed immodestia (prima di affrontare un'opera del genere, i cantanti e i direttori artistici dovrebbero pensarci bene e documentarsi meglio...), mancanza di studio, scarsa conoscenza della partitura e di una prassi esecutiva che da decenni, in realtà, occupa gli specialisti del repertorio, soprattutto all'estero (!). Assai più a suo agio, sia vocalmente che nell'uso della gestualità, Carmela Remigio nell'intenso ruolo di Almirena. L'orchestra, pur non essendo una compagine barocca, se la cava abbastanza bene, sotto la guida di un direttore abbondantemente collaudato nel repertorio vivaldiano ed handeliano. Un acquisto importante, unicamente per la colta ed elegante regia, che avrebbe meritato ben altro...
Recensioni
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