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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
Un grande scienziato che era anche un grande scrittore
Se si eccettuano api e formiche - che ammiriamo per la loro operosità e organizzazione, ma teniamo comunque alla larga - gli insetti, questi esseri con cui da sempre condividiamo il pianeta, restano per noi degli estranei, il più delle volte fastidiosi e ripugnanti. Eppure, per cambiare il nostro sguardo su di loro, basterebbe aprire a caso una pagina dei Ricordi di Fabre. Quest'opera, che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere lo studio del mondo animale (sino allora relegato dietro le quinte di un museo di storia naturale), è attraversata da una felicità narrativa difficilmente eguagliabile in una trattazione scientifica, e ancora oggi resta uno di quei rari libri che riescono a trasmettere a qualsiasi lettore la passione verso l'oggetto di cui parlano. Perché Fabre era prima di tutto uno scrittore, e nella sua prosa ogni esemplare delle infinite specie da lui osservate - descritto con millimetrica precisione nel corpo e nell'agire - può trasformarsi nel protagonista di un racconto di avventura, a tratti esilarante, che non svela il suo disegno sino alla fine. «Interrogare l'insetto», investigando le ragioni apparentemente insondabili del suo comportamento, è stata la missione della vita di Fabre. E sempre, al cuore di una visione del mondo che ben poco concede al caso (le teorie di Darwin non lo turbarono, mentre Darwin dichiarò la sua ammirazione per lui), rimane l'istinto: questo dono «perfetto fin dall'origine», che detta la misura delle cose. Prefazione di Gerald Durrell.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo volume non è un libro, è una meraviglia, un contenitore magnifico di colori, sfumature , vita e gioia. Mi avvicino all’opera di Jean-Henri Fabre più per terapia che per curiosità, sono infatti quella che in medicina si definisce un’entomofobica , ho il terrore di quasi tutti gli insetti, alcuni in particolare ma insomma… è un universo con il quale vorrei poter fare a meno di convivere. Spinta dalla curiosità ma soprattutto dall’imponente pubblicazione letteraria, si tratta di ben 10 diari che Adelphi racchiude in cinque volumi ( oggi sono disponibili i primi due ) decido di dedicarmi alla lettura. Il racconto è scritto tra il 1879 e il 1907 e subito mi immergo in un mondo clamorosamente affascinante, insomma l’esatto opposto di ciò che potevo immaginare Fabre è considerato il padre dell’entomologia, e leggendo lo si capisce, perché questo universo degli insetti lo custodisce come fosse un figlio, gli si approccia con la passione più sfrenata ed è rapito dalla curiosità per ogni minimo dettaglio Il diario che sembra quasi un romanzo si apre con il racconto della ricerca dello scarabeo sacro in un villaggio vicino ad Avignone nei pressi del Rodano, la sua prosa è magnifica, decisamente ottocentesca: elegante, ricca. Esiste un mondo sommerso meraviglioso, unico, quasi inimmaginabile eppure cosi attraente ,sbalorditivo. Per me è stata una terapia, un’opera magnifica che non vedo l’ora di proseguire a scoprire , una realtà che mi piacerebbe imparare ad avvicinare, rispettare attraverso questi diari, con la guida di un grande maestro
Una lettura affascinante, coinvolgente e mai noiosa. Lo stupore e la meraviglia dello scienziato nell'osservare, si accompagnano al rigore del metodo scientifico. Uno scienziato scettico sul darwinismo ma aperto e onesto intellettualmente, che scrivendo sa colloquiare con il lettore curioso trascinandolo in un mondo che ci vive parallelo ma di cui poco ci accorgiamo, con protagonisti umili e minuscoli animali che nella sua prosa acquistano una insospettabile dignità e rivelano incredibili comportamenti. Assolutamente consigliato.
Semplicemente un rivelazione: un racconto appassionato ed appassionante; un punto di vista distaccato ed ironico sugli insetti e sull'uomo .
Recensioni
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