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Lettura base ed imperdibile per chiunque voglia riflettere sul perché dell'ineguale progredire umano.
Uno dei miei migliori libri sulla storia dell'economia. Un volume da tenere per tutta la vita.
Ho letto per la prima volta questo libro nel 2001. Talmente interessante che l'ho riletto altre due volte. Una sorta di premonizione sullo scenario mondiale. Attualissimo.
Recensioni
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Pubblicato in inglese nel 1998 e uscito in traduzione italiana nel 2000 La ricchezza e la povertà delle nazioni viene ora riproposto con l'aggiunta di un'appendice dedicata al caso italiano. Il libro ripercorre le principali tappe della storia dell'economia mondiale degli ultimi mille anni attraversando e superando le convenzionali e sovente imbriglianti compartimentazioni specialistiche. Landes storico economico tra i più grandi aveva d'altra parte già in passato proposto ai suoi lettori studi dall'inusuale ampiezza di sguardo. Si pensi tra gli altri a quei veri e propri classici della storiografia che sono Prometeo liberato e Storia del tempo. Al centro di questa nuova opera è la ricerca delle radici del divario nel livello di sviluppo delle cause della ricchezza e della povertà delle nazioni. In aperta polemica con quanti hanno sostenuto che l'Europa sia giunta tardi nel grande agone della storia mondiale e solo sfruttando precedenti conquiste Landes afferma che negli ultimi mille anni il continente europeo è stato il principale propulsore di sviluppo e modernità. A garantire primato e predominio furono oltre alle favorevoli condizioni ambientali tre fattori: il diritto di proprietà la frammentazione del potere e la cultura dell'invenzione (l'"invenzione dell'invenzione"). Lo sviluppo del protestantesimo fondamentale per favorire l'emergere di una moderna figura imprenditoriale e la diffusione della cultura scientifica fu a sua volta alla base dello spostamento degli equilibri interni (dal primato spagnolo a quello inglese) e della rivoluzione industriale autentico spartiacque della storia moderna e alla quale è dedicata la gran parte del libro.
Alessio Gagliardi
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