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Le storie di Riccarda Montenero ci mettono di fronte alla disumanità e agli orrori del mondo di oggi, a cui gran parte di noi sembrano essersi assuefatti. “Libre circulation” sono le merci, le cose, i capitali, la circolazione dei quali va liberata da ogni vincolo, mentre clandestini sono gli uomini e le donne che in questo mondo si muovono per conquistarsi un futuro. Di fronte a questa logica dura e spietata, l'opera di Riccarda Montenero mira a far si che le immagini stesse si facciano poesia, riproponendo come sorpresa e scandalo la banalità dell’orrore. La tecnologia, la video computerizzazione, è lo strumento per questa operazione poetica, che riesce a renderci insieme percepibili, quasi identiche, l’angoscia di chi quell’orrore osserva e ad esso si ribella, e l’angoscia di chi di quell’orrore è vittima. La serie fotografica qui presentata segna l’ulteriore apertura dell’artista nei confronti del mezzo fotografico, dopo l’esperienza del disegno, della scultura, dell’installazione. Il volume accoglie i testi di Raffaele Perrotta, Sandro Ricaldone, Sandra Solimano e Isabelle de Maison Rouge, ed è completato da note biografiche.
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