Un viaggio nei mitici anni sessanta e nella Swinging London
Non esiste epoca più raccontata, sviscerata, analizzata e soprattutto celebrata dei tardi anni ’60. Ci sono molti decenni percepiti da chi non li ha vissuti come “epoche d’oro” (la Belle époque, gli anni ’20), ma l’immaginario lasciato da quella manciata di anni che vanno dal 1966 al 1970, le opere e i cambiamenti sociali penetrati nella vita delle persone sono tali che persino chi l’ha vissuta arriva a raccontarla con un senso di meraviglia. La fine degli anni Sessanta è stato infatti un periodo di grande turbolenza e rapidi cambiamenti sociali e politici. Revolution esamina quel momento in cui la cultura giovanile ha guidato un idealismo ottimista mettendo in discussione le strutture di potere stabilite in ogni ambito della società. Attraverso la musica, la moda, il design e i protagonisti di quella rivoluzione, Revolution dimostra come le idee che caratterizzano la società contemporanea – ambientalismo, consumismo, individualismo e comunicazione di massa – siano nate negli anni sessanta e ci domanda: dove stiamo andando? Suddiviso in nove sezioni (Racconto di due città; Revolution Now; La controcultura; All Together Now?; Il Fillmore, il Grande e la Sunset Strip; You Say You Want a Revolution?; La moda britannica tra il 1966 e il 1970; Il marshmallow cromato; “Siamo come dèi…”) e corredato dei saggi di Geoffrey Marsh, Sean Wilentz, Barry Miles, Jon Savage, Howard Kramer, Victoria Broackes, Jenny Lister, Alison J. Clarke e Fred Turner, il volume propone un affascinante e coinvolgente viaggio nel tempo che permette di vivere, o rivivere, lo shock di quegli anni, brevi, ma luminosi, fragorosi e intensi, e la loro iconografia spettacolare e raffinatissima.
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