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Anno edizione: 2018
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Mi dispiace dover dare un voto così basso, ma questo doloroso frammento di storia è narrato in modo molto poco coinvolgente: storie narrate in prima persone e tante voci che si intrecciano tra loro al punto da rendere la narrazione difficile da seguire, fatta solo di spostamenti di vari corpi militari; i partigiani, grandi nemici contro cui si scontrarono i repubblichini, fanno capolino qua e là nella narrazione. Peccato, perché l'obbiettivo del libro, cioè di dar voce a persone che (secondo la storia ufficiale) si sono schierati dalla parte sbagliata, è un intento nobile e fa ben sperare che ci sia ancora qualcuno che fa proprio il concetto tacitiano di raccontare la storia sine ira et studio. Se non fosse per quest'ultimo aspetto al libro avrei dato un voto inferiore.
Una realtà raccontata. Triste da leggere,difficile da comprenderne il perché dell’accadimento di tali efferatezze, sino ad oggi considerati atti di eroismo. “Sino ad oggi”, perché il tempo Sta riportando a galla la verità ed i fatti raccontatici dalla visione dei soli vincitori.
Libro meritorio. L'autore ha raccolto le testimonianze di chi nella guerra civile si trovò dalla parte sbagliata. Per fare la storia occorre ascoltare le ragioni di tutte le parti, anche quelle che ci piacciono meno. Molti di loro poi erano ragazzi di vent'anni che avevano conosciuto solo il fascismo, ed erano quindi meno colpevoli di tanti opportunisti che seppero cambiare bandiera al momento giusto e che non ebbero problemi a scaricare tutte le colpe del fascismo su questi giovani. Giusto dare voce anche ai vinti. E nonostante quello che sostengono molti difensori della vulgata resistenziale conoscere e capire le loro ragioni non equivale a condividerle.
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