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Lira, l'ira, la storia e la Storia. Suona così, come una lira sullo sfondo di una città in fiamme, la storia che ci viene narrata. Marilù Oliva ci racconta dell'ira, mai sopita, della storia e della Storia. Quella personale di Francesco Cerè, psicopatico organizzato... con ottimi motivi per covare rabbia come fosse un piatto prelibato, da preparare e consumare con calma; quella con la esse maiuscola, che riguarda i Grandi, le trame dei potenti e il ricorrere inesorabile delle sconfitte e delle malignità. In una Bologna sconvolta da truci omicidi, Cerè si racconta tacitamente alla salvifica dottoressa Malaspina. Bella, intelligente, materna... così tanto da far scordare per un attimo a Cerè d'essere diventato un mostro. Può redimersi questo serial killer? Può tornare una persona comune, senza quei mal di testa e quelle fobie che fanno di lui una perfetta macchina per uccidere? Forse potrebbe, ma la rabbia è in agguato, la purificazione è in atto... e quando la ruota gira, oleata da anni di soprusi, è dura fermarne la corsa! Una buona prova d'ingegno narrativo, qualche bel tocco di Storia infame, diverse pagine da brivido, qualche animaletto che non ci fa una bella fine. L'esordio di Marilù Oliva mi fa ben sperare, mantenga quella rabbia e quell'andare dritto al cuore, senza troppi fronzoli e affilando ulteriormente l'acume e l'analisi... attendo nuovi incubi.
Un killer si vendica della gente che gli ha procurato sofferenza. ma detto così non è completo, in mezzo c'è tutto: c'è la storia, c'è la passione per la psicologa che lo cura, c'è la fisicità e la spiritualità. Un libro che fa riflettere sul male oggi e sul legame con quello di ieri.
Il libro è davvero bello. La storia del serial killer potrebbe sembrare un abuso: il solito romanzo trito e ritrito sulla falsariga dei thriller americani. Ma in Repetita la questione è molto diversa. Molto. L’autrice fa un lavoro di scavo nel passato e nella psiche del killer, il lettore si deconcentra dagli omicidi (che vengono descritti nei particolari, quasi tutti) e punta sull’introspezione. Perché Lorenzo Cerè uccide? Perché sceglie la Storia come compagna di solitudine? Perché resta turbato dalla dottoressa Malaspina Marcella? Eppure di psichiatri ne ha conosciuti tanti... Il presente è un filo tenace col passato, il male ha nella ripetizione la sua condanna. Da segnalare: interessanti gli spaccati storici, spizzicati qua e là nei secoli, le morti dei personaggi celebri, le riflessioni sul male, sulla memoria, sull’inquietudine. Ci sono molti riferimenti azzeccati con serial killer realmente esistiti.
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