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Una storia segreta d’Italia? Tra azioni di cattura dei brigatisti e gruppi affini (Prima Linea, ecc.) in Italia come in Francia, ma anche di pericolosi estremisti di destra, eppoi il terrorismo islamico e lo scontro Ovest/Est. Storie che sono ripercorse nella esperienza dell’Autore dapprima nei carabinieri di Dalla Chiesa, poi al SISTRI. Un libro che vorrebbe essere di fatti e azioni (non senza intrighi) rievocando vicende sconosciute (od occultate) dai media, ad es. lo sventato attentato all’ambasciata italiana di Beirut nel 2004; i retroscena dello spionaggio russo; il sequestro di Abu Omar e il caso Telecom con l’incarceramento dell’autore a Milano e Pavia; il c.d. fuoco amico che arriva all’acme nell’ormai famosa storia dell’Autogrill con i babbi e Renzi, col misterioso segreto di stato apposto dai vertici dei nostri apparati, e la “cacciata” immeritata dell’A. Insomma, tanti momenti entusiasmanti di chi sa cosa vuol dire essere immersi nella storia, sentendo il proprio sangue (non solo durante le azioni) scorrere in modo non annacquato, fors’anche contribuendo (quanti possono dirlo?) a fare la storia del nostro Paese, grazie al metodo del controspionaggio offensivo che soprattutto punta all’elemento umano, rispetto a quelli in voga oggigiorno (intelligenza artificiale, banche dati, lavori di ufficio ecc.). Insomma, uno sperpero della nostra intelligence, dei nostri migliori uomini (di un tempo) in un campo dove non esistono confini netti o facili dualismi: ad es. onestà/disonestà, verità/bugie; competenza e non, dove allignano invece il desiderio di potere, l’invidia, le gelosie. Ecco che l’Autore, in questo intrico e guazzabuglio non facile e non solo animato da fortissimi interessi e malanimi, si pone la domanda fondamentale: “Ma io, chi sono davvero?”. L’unico appiglio, nei momenti difficili da superare, rimane nei propri affetti ma, direi anche, nei ricordi che ci hanno fatto quelli che siamo. Il resto è tutto da capire, per chi vuol però veramente capire.
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