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Interessante percorso - esplorazione partendo dal quadro di Pollock, toccando temi filosofici, come quello della casualità e del destino nelle azioni umane, interrogativi sull'opera d'arte non figurativa con le tante perplessità che fa nascere nel fruitore, sull'imprevedibilità delle azioni umane e sullo stigma irripetibile dell'artista. Intrecci complessi che sono in parte solo accennati , ma che stimolano svariate riflessioni.
Pollock e i suoi quadri come nuova realtà nel caos delle possibilità. avvicinandosi e allontanandosi. I gesti della tecnica dello sgocciolamento (dripping) circoscrivono lo spazio delle possibilità: tra l'incertezza delle fasi creative e la certezza del risultato finale. Nella fine è il principio e scompare la causalità. I quadri sono fatti per finire senza bordi (non verticali ,non orizzontali, non hanno centro): totale libertà (che nel periodo guerra Vietnam è il selvaggio che incomincia a venire codificato come libertà Foster). L'incertezza da incremento di stock di conoscenze si trasforma in rischio misurabile e prevedibile. Pollock è la fine di questo percorso. La protezione preventiva non rende invulnerabili con la differenziazione. Cruciale è diventare antivulnerabili, capire cioè come si tenta di catturare la nostra attenzione. ribaltando questo processo, diventando soggetti attivi.Si contemplano delusioni. L'astrazione isola l'emozione. Nel libro l'illusione della conoscenza Sloman e Fernbach terminano (cita l'A.) "Noi crediamo di non aver a che fare con le superbie e le paure altrui, di essere capaci di individuare gli errori commessi dai nostri simili. In realtà, non riusciamo a capire la dinamica sociale completa: inevitabilmente siamo, anche noi, parte del problema"
La lettura di questo saggio si è rivelata più agevole rispetto ad altri della stessa collana, forse in virtù del fatto che Legrenzi ha un approccio da psicologo anzichè da filosofo. Il punto di partenza è la tecnica del dripping, spunto per una riflessione articolata sul concetto di incertezza. Pollock si cala ‘dentro’ il dipinto, trova una via personale tra il determinismo classico (quello che presuppone un’intenzionalità certa applicata ad ogni passo della creazione dell’opera) e l’approccio empirico, condizionato dalla casualità del procedere per tentativi ed eventuali correzioni. Cosi’ facendo genera una forma espressiva inedita, slegata dalla rappresentazione del reale, ma capace di veicolare emozioni, catalizzando l’attenzione dell’osservatore. Su queste basi, Pollock può essere considerato un autore di svolta nell’ambito della post-modernità, al pari di Hirst (di cui si prende in esame una singolare mostra a Venezia), che all’opposto porta all’estremo i concetti di brevetto e marchio, prescindendo dal processo di creazione ‘materiale’ dell’opera. Legrenzi spazia tra scienze statistiche, economia e storia, discetta su copia e falso, trova spunti e similitudini nel cinema e nella letteratura, tenendo ben desto l’interesse del lettore e lasciandogli molta materia degna di approfondimenti.
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