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Degno finale di una bella saga. Amani si è rivelata un personaggio molto forte che sa prendere decisioni per il bene comune e non solo per sè. Ha dovuto superare parecchie prove, inganni, tentazioni, ma le ha sapute affrontare con la tempra e l'intelligenza di un vero capo. Come non si possono amare anche tutti i personaggi secondari che ci hanno accompagnato fino alla fine? Shazad il generale, Sam l'Albi senza nome, Noorsham destinato a grandi imprese che è riuscito a riscattarsi, Izz e Maz i gemelli squinternati, Ahmed il principe ribelle che tanto ama il suo paese ... e Jin lo straniero che ha rubato il cuore del bandito dagli occhi blu, pronto ad ogni sacrificio per il bene della causa. Bello bello, consigliatissimo. Una storia che ha il sapore di luoghi lontani che fanno sognare e affascinano con i loro misteri.
Splendido questo volume conclusivo della trilogia Rebel. Avventure e colpi di scena si susseguono fino alla fine. Ci sono diverse morti che mi hanno fatto male, ma l'ultima avrei tanto voluto non ci fosse stata perché ho amato quel personaggio. Il finale mi ha soddisfatta, bella l'idea di far sapere, attraverso i racconti dei cantastorie,quello che successe dopo, a dimostrazione che ogni fine è sempre anche un inizio e che le leggende, pur avendo un fondo di verità, finiscono per essere molto diverse da ciò che è davvero accaduto.
Aman è una giovane ragazza che vive nel deserto , in una città che profuce ferro, e sogna di andare via. Un giorno, casualmente incotra un giovane di nome Jin il quale cambierà per sempre il suo destino. Amani si unirà così ad una rivolta per destituire il Sultano del Miraji. Libro pieno di azione ed avventura. Bello!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Che io sia una grande fan della serie di Alwyn Hamilton non è certo un mistero. L'ho scoperta quasi per caso, leggendola senza aspettarmi nulla ed è stato subito amore.
Sin dalle prime pagine la saga Rebel of the Sands mi si è piantata nel cuore, togliendomi il respiro con la sua travolgente bellezza. E se già dal primo libro è stato chiaro che Alwyn Hamilton avesse dato vita a una storia destinata a imprimersi nella memoria di molti, con il suo capitolo finale Rebel. La nuova alba ne abbiamo avuto conferma. Nonostante i piccoli punti deboli della trama, l'autrice è riuscita a catturare e meravigliare ancora una volta.
Quella della Hamilton è una serie diversa dai soliti YA che pullulano sugli scaffali: coraggiosa, esplosiva e perfetta per ogni lettore che sappia gustarsi un buon fantasy. Tra le sue pagine non troverete alcuna traccia di romanticismo soffocante, nessuna damigella in pericolo né drammi superflui.
Non ci sono mezzi termini per Alwyn Hamilton, solo una storia che merita di essere letta, bella e suggestiva, straziante ed epica come poche che nel suo capitolo finale assume uno spessore e una profondità inattesi. Incontrare per l'ultima volta gli eroi che già mi avevano tolto il respiro nei libri precedenti è stata un'esperienza irripetibile, che ricorderà sempre con grande emozione. Certo, sarei stata ancora più soddisfatta se l'autrice avesse smussato alcuni angoli, per così dire, ma la perfezione non è sempre facile da ottenere.
Se volete che vi racconti quello che la conclusione di questa serie mi ha fatto provare, ma temete di imbattervi in spoiler indesiderati, state tranquilli: non potrei mai rovinarvi la lettura e questa recensione è spoiler free!
In un’epoca lontana, all’alba della prima guerra, terminata ormai da molto tempo, i Djinni immortali crearono la vita e la morte. Diedero alle loro creature un corpo che poteva essere ferito, distrutto e disperso come sabbia, e poi li illuminarono con una sola scintilla del loro fuoco, che un giorno si sarebbe estinta.
Quando ho saputo che la Giunti avrebbe portato in Italia l'ultimo capitolo di questa serie in anteprima mondiale, la mia gioia è stata incontenibile. Bramavo con ogni fibra di potermi ricongiungere ad Amani, la ragazza del deserto con il grilletto facile ormai conosciuta come Il Bandito dagli Occhi Blu e con tutti i suoi amici ribelli. Solitamente tengo a freno le attese, in particolare riguardo a una conclusione di serie. Ma il mio attaccamento per la saga di Alwyn Hamilton ha assunto una dimensione tutta sua, che mi ha impedito di mantenere le aspettative ai minimi termini.
Da Rebel. La nuova alba mi aspettavo dramma, azione, lacrime e avventura. Mi aspettavo un finale mozzafiato, di quelli che marchiano a fuoco e non lasciano scampo. Mi aspettavo emozioni fortissime, pugni nello stomaco e brividi sulla pelle. Troppo? Forse. Eppure, incredibilmente, le mie aspettative sono state soddisfatte.
Con Rebel. La nuova Alba Alwyn Hamilton ci trascina nel cuore della rivoluzione per cui Amani, Jin, il Principe Ribelle e i suoi amici hanno lottato con le unghie e con i denti. Una rivoluzione sanguinosa, che ha richiesto e richiederà ancora grandissimi sacrifici.
Sin da subito è chiaro che tutto quello per cui i nostri eroi hanno combattuto sembra essere sul punto di sgretolarsi e che sul Bandito dagli Occhi Blu pesano responsabilità fin troppo gravose. Ma il destino, in un mondo in cui magia e mito tengono per mano la realtà, può essere imprevedibile e Amani lo scoprirà sulla propria pelle: ci sono ferite che non si saneranno mai, sacrifici che richiedono prezzi troppo alti e c'è quella voglia di rivalsa che infiamma i cuori e non dà scampo.
Se pensate di sapere cosa vi aspetta, dunque, sappiate che vi sbagliate: Rebel. La nuova alba vi saprà catturare e sorprendere fino allo struggente epilogo.
Quanto può essere difficile recensire l'ultimo libro di una serie, senza rivelare praticamente nulla della trama? Lasciate che ve lo dica io: tantissimo. Le mie dita fremono dalla voglia di raccontarvi delle incredibili gesta di Amani, protagonista coraggiosa e carica di verve, forte e ostinata come le tempeste di sabbia del suo adorato deserto. Vorrei dirvi quanto è cresciuta la ragazza che fuggiva da un matrimonio combinato, con al fianco un ribelle scarmigliato dalla lingua tagliente e nella fondina una pistola sempre pronta a sparare. Vorrei spiegarvi quanto io sia fiera della sua crescita, del suo spirito indomito, della sua tempra, del suo essere pronta a tutto pur di salvare chi ama.
Mi piacerebbe raccontarvi di Jin e della sua profonda devozione, di quanto sia stato coraggioso e fiero anche al cospetto di ciò che fa più paura, di quanto si sia dimostrato degno dell'amore di Amani. E, ancora di più, vorrei parlarvi del valore con cui i ribelli hanno combattuto contro la tirannia del Sultano, di quanto mi abbiano straziato le morti sul campo, di quanto mi abbiano sorpreso i colpi di scena e di quanto io sia fiera di ognuno di loro.
Ma se vi dicessi tutto ciò, se vi spiegassi cosa ho provato e perché, vi toglierei ogni piacere. Mi limiterò a dirvi che il finale della serie di Alwyn Hamilton è stato eccezionale. Rebel of the Sands è indubbiamente una delle serie fantasy YA più belle in circolazione: originale, epica, magica e inaspettata. Se potessi ringrazierei l'autrice per aver dato vita a una storia così vibrante e unica, il cui sensazionale epilogo riesce ancora a commuovermi a distanza di giorni.
Unico neo? Mi è mancato Ahmed. Diciamo pure che lui, così come altri (Shazad e il Sultano) sono stati i grandi assenti della storia, raccontati quasi come le altre tante fiabe di Amani: troppo distanti, troppo marginali. Ma non importa, perché li ho amati follemente, tanto da non essere mai sazia delle loro avventure. Un consiglio: leggete questa serie.
Recensione di Glinda Izabel
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