Che succede quando la storia di un grande autore statunitense del passato incontra il talento contemporaneo di un'illustratrice coreana e le estemporanee capacità di un editore e alcuni artigiani della stampa italiani? Succede un libro sorprendente, stampato in serigrafia a tiratura limitata, dove il divertimento dei lettori più piccoli s'accompagna all'ammirazione e soddisfazione estetica dei più grandi. Umorista poliedrico, sempre in bilico tra giornalismo e letteratura (e perciò accostato con frequenza a Mark Twain) James Thurber è uno dei più importanti scrittori americani del Novecento: il fatto che in Italia sia ancora relativamente poco noto, dunque, non fa che aumentare il merito dell'operazione allestita da Orecchio Acerbo e il laboratorio ELSE, che nel riproporre questa sua piccola storia giunglesca hanno contribuito a una conoscenza finalmente più ampia del grande autore di Columbus. Quanto alla trama del libro, insegue le orme di un tigre che, deciso a prendere il potere nella foresta, coalizza intorno a sé una parte degli altri animali all'insegna di "un gran bisogno di rinnovamento" per sfidare il leone, a sua volta circondato da fiere fedeli. Il risultato è una guerra acerrima dove alla fine rimarrà vivo soltanto il tigre, desolato re di se stesso. Epigono della tradizione moralista che, da Esopo in avanti, è ricorsa con continuità alle gesta di animali per rispecchiare quelle umane, Thurber si mostra a sua volta antesignano (Re Tigre risale al 1927) di una sensibilità tipicamente statunitense nel parlare ai bambini perché gli adulti intendano, con un orecchio di riguardo alla politica internazionale: la stessa, per intendersi, che troverà nell'amara parabola del dott. Seuss su La battaglia del burro tra gli Zighi e gli Zaghi, eco dell'allora corrente guerra fredda, la sua manifestazione più nota. Luca Arnaudo
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