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Come nota Michele Sarfatti nella prefazione, il libro intreccia la storia generale alle storie dei singoli, mettendo in luce il processo di rimozione che ha caratterizzato la realtà italiana del dopoguerra e contribuendo così all'adozione di uno sguardo «democratico e sincero su quel passato».
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Rettore dell’università di Milano dall’ottobre del 1943 al maggio 1945 e dal novembre del 1948 all’ottobre del 1960 è stato Giuseppe Menotti De Francesco fascista prima, in seguito repubblichino. Concluderà la carriera come deputato del Partito Monarchico. I professori della Statale lo elessero rettore durante il fascismo e soprattutto dopo. Scrive Stefano Twardzik: "Il governo militare alleato su proposta del Comitato di liberazione nazionale, il 24 maggio 1945 nominò prorettore Mario Rotondi al posto di Giuseppe Menotti De Francesco, che era stato rettore durante il periodo della Repubblica sociale. Inaspettatamente però, nelle prime elezioni per il rettorato svoltesi il successivo 29 agosto, il corpo accademico si espresse a maggioranza per la riconferma di De Francesco”. In un volume celebrativo del 1994 “UNIVERSITAS STUDIORUM MEDIOLANENSIS (1924-1994)” si soprassiede su questi fatti, tutto appare come un normale avvicendamento. Non esistono né fascismo, né Repubblica. Viene in mente lo stalinismo, quando dai libri e dalle foto, sparivano personaggi scomodi. Poco si è scritto delle università italiane durante il fascismo, finalmente qualcosa si sta muovendo e se alcuni volumi, come quello di Giorgio Boatti, hanno raccontato dei 12 professori su 1250, che rifiutarono il giuramento. Molto poco è stato scritto dei docenti ebrei esclusi dalle università. Emanuele Edallo racconta di Milano, della vigliacca volontà di cacciare e dell’approvazione silenziosa, burocratica di quelle persecuzioni. L’accademia accettò più che benevolmente il fascismo, si adeguò ai nuovi insegnamenti sulle razze. Goffredo Coppola (1898–1945) rettore a Bologna fu fucilato a Dongo insieme a Mussolini; l’università di Bari, fondata nel 1925, come "Università Adriatica Benito Mussolini", soltanto nel 2008 deciderà di rinominarsi Aldo Moro. E l’ateneo milanese continua a dimenticare e non chiedere scusa per i trascorsi poco nobili di un rettore repubblichino.
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