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Anno edizione: 2022
Le discussioni sul metodo storico non riguardano solo gli addetti ai lavori: oggi, più che mai, riguardano tutti. Da decenni gli scettici postmoderni sostengono che è impossibile distinguere in maniera rigorosa tra verità e finzione, perché la storia s’identifica con la retorica. Ma di quale retorica si tratta? Questo libro dimostra che lo scetticismo postmoderno s’ispira allo scritto giovanile di Friedrich Nietzsche sulla verità e la menzogna, pubblicato postumo, in cui la retorica veniva, contro Aristotele, vigorosamente contrapposta alle prove. Nella tradizione fondata da Aristotele e trasmessa da Quintiliano a Lorenzo Valla, il nesso tra retorica e prove è invece centrale. E la dimostrazione della falsità della donazione di Costantino da parte di Valla rappresenta, nell’epoca delle fake news, un punto di riferimento più che mai attuale.
Uno storico che rinunci a distinguere il vero dal falso sulla base di prove farà bene a cambiare mestiere. Ma il mestiere dello storico non finisce qui. La distinzione tra le due versioni della retorica apre la strada a una lettura inattesa delle opere d’immaginazione. Chi legge si troverà di fronte a testimonianze diversissime: la violenta denuncia del colonialismo europeo da parte del capo di una rivolta indigena, inserita nell’opera di un gesuita francese del Settecento; lo spazio bianco dell’Educazione sentimentale in cui Proust vide il culmine dell’intera opera di Flaubert; il tortuoso itinerario che condusse Picasso verso le Demoiselles d’Avignon. Da queste opere emerge una rete di rapporti di forza che le rese possibili: un’esperienza di lettura a distanza che ci riporta al presente.
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Il problema che affronta è affascinante, la presentazione intrigante. Ma Ginzburg racconta per digressioni: precisa l'argomento, esplicita una linea di sviluppo; poi comincia a dipanare il filo e incontra presto un argomento accessorio pieno d'interesse e lo affronta, svolge, riempe la mente del lettore di provocanti interrogativi; bello! e ad un certo momento ti domandi di cosa si stia trattando e se lì siano i tuoi interessi. E qualche volta aggiunge un bell'argomento perché ha scritto un articolo e lo mette dentro anche se non pertinente. Non senza aver espresso, nell'introduzione, un aggancio plausibile, ma deboluccio. Vale molto la pena leggerlo se si cercano elementi di riflessione e si ha tempo da dedicarci.
Recensioni
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