Randagi è la nuova distopia a fumetti, un racconto d’avventura che possiede il linguaggio delle migliori serie TV: intenso e selvaggio, come i suoi due protagonisti.
«Una vicenda come quella di "Randagi" obbliga a metterti in dubbio, a chiederti: tu cosa faresti?» – Severino Colombo, La Lettura
Guardati attorno. Respira. Adesso è questo il tuo mondo. Nessuno a cui affidarti, nessuno a cui obbedire, niente più regole o certezze, maestri o padroni. Riuscirai a sopravvivere, randagio?
Tito e Nina non si assomigliano per niente, sono diversi e lontani, ma la vita sta per creare tra loro un legame: la sopravvivenza. Tito è recluso nel carcere minorile di Nisida, Nina è a bordo di una nave da crociera alla deriva nel Mediterraneo. Improvvisamente, però, Tito scopre di poter fuggire dalla sua cella di isolamento perché le guardie non ci sono più, mentre Nina è costretta a guardare i cadaveri dei suoi genitori gettati in mare. Da settimane infatti un’epidemia senza nome falcidia gli adulti del mondo, e ormai neppure una prigione isolata o una lussuosa nave da crociera sono posti sicuri. Così Nina deve imparare ad accettare lo smarrimento e il dolore, e battersi per tornare sana e salva sulla terraferma. Tito, senza più ostacoli, può invece evadere e scoprire cosa resiste là fuori, tra i vicoli di una Napoli devastata. Esiste ancora qualcuno di cui fidarsi, qualcuno da tradire o da cui farsi tradire? È ancora possibile vivere insieme aiutandosi, o la nuova regola è la sottomissione? Nel mondo svuotato dagli adulti e precipitato nel caos di Randagi, tutto è in mano a Tito e Nina, e ai ragazzi come loro: i superstiti. Che dovranno guadagnarsi il diritto di vivere. Ricominciando da zero.
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