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scheda di Bertini, M. L'Indice del 2000, n. 04
Tra il settembre del 1943 e il 21 giugno 1944 una famiglia di ebrei fiumani vive sulle montagne degli Abruzzi dieci mesi di privazioni, di angoscia e di terrore. Internati, con altri ebrei e alcuni inglesi, a Navelli, un paesino tra il Gran Sasso e la Maiella, i Fleischmann riescono a sfuggire alla deportazione grazie a un commissario della Questura dell'Aquila, Mario De Nardis, che li mette in guardia contro i rastrellamenti imminenti; da marzo la loro esistenza si fa però sempre più drammatica, benché confortata dalla ruvida solidarietà dei contadini di Bominaco, il villaggio ancora più piccolo di Navelli dove si nascondono sotto falso nome. È la voce del figlio quindicenne dei Fleischmann a raccontarci l'odissea di quei mesi, tra soldati tedeschi disertori e giovani partigiani, prigionieri russi e inglesi, preti sospettati di spionaggio e contadini ricchi di umanità: non in una cronaca coeva ai fatti narrati, ma in un "diario differito", ricostruito sulla scorta di appunti e disegni nel 1946-47. Con un'immediatezza priva di qualunque pretesa letteraria, queste pagine di un giovanissimo protagonista - che riesce alla fine a unirsi ai partigiani - ci restituiscono un frammento di storia straordinariamente intatto, in cui risuonano la voce di radio Londra e le esplosioni degli aerei abbattuti, le imprecazioni dei nazisti e il congedo dei contadini agli ebrei fuggiaschi: "Che Dio vi benedica!". La prefazione di Claudio Facchinelli sottolinea gli aspetti più significativi del testo, fornendo anche un profilo dell'autore, poi emigrato in Israele e scomparso il 23 agosto 1999.
Mariolina Bertini
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