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Che male poteva fare, una che rideva sempre? Elda Lanza costruisce ancora una volta con mano sapiente un giallo capace di ammaliare, grazie alle sue atmosfere cariche di fascino e ai personaggi segnati da un destino tanto crudele quanto imprevedibile.
«Elda Lanza non ha mai dimenticato la sua passione per le storie e i libri» – Paolo Di Paolo, la Repubblica
«Elda Lanza ha inaugurato un nuovo modo di intendere il romanzo giallo attraverso personaggi indimenticabili e pagine ricche di colore e atmosfera» – La Stampa
«Femminista "ante litteram", Elda Lanza ha sfidato le convenzioni del tempo» – Elle
«Elda Lanza intrecciava trame con arguzia e una speciale, sottilissima ironia» – la Repubblica
Prese il mazzo di carte che era in mezzo al tavolo e mise, una accanto all'altra e scoperte, le figure del re e della regina. La ragazza si fece improvvisamente seria, poi accarezzò la figura della regina e sorrise.
Nella roggia di Sanpietro c'è un cadavere. Il corpo di una bellissima e giovane donna è riverso nel canalone. L'ultima persona ad averla vista viva è Beatrice Longoni, che l'ha accolta in casa propria durante una notte buia e agitata. Prima di scomparire di nuovo, inghiottita dall'oscurità, la ragazza le ha rivelato la sua storia. Ma quella storia Beatrice non fa in tempo a raccontarla a Max Gilardi, perché proprio quando sta per rivolgersi all'avvocato un'esplosione misteriosa la mette a tacere per sempre. E mentre la scia di sangue si allunga, inarrestabile, per Gilardi arriva il momento di scendere in campo e indagare su una catena di omicidi in cui niente è come sembra e il vero e il falso si intrecciano inesorabilmente. Elda Lanza costruisce ancora una volta con mano sapiente un giallo capace di ammaliare, grazie alle sue atmosfere cariche di fascino e ai personaggi segnati da un destino tanto crudele quanto imprevedibile.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro scorrevole ma che lascia come il senso di incompiuto, la scrittura non è curata come al solito. L'intreccio invece è intrigante e la storia ha molti colpi di scena.
Come sempre Elda Lanza non mi ha deluso. Un giallo serrato, ma denso di colpi di scena e soprattutto non scontato, come in tutti i libri dell'autrice. Peccato non ce ne siano tante di scrittrici così semplici, ma attente e calibrate sui gusti dei lettori che non han sempre bisogno di leggere 600 pagine per venire a capo di un delitto.
Con questo ho finito di leggere la serie di Lanza in cui c'è anche il prima commissario e poi avvocato Max Gilardi: tutte letture scorrevoli e piacevoli. Anche questa storia intreccia come sempre le storie personali dei protagonisti "fissi" con la "vicenda gialla" che, nel procedere, si svela ma non completamente, lasciando comunque qualcosa di indefinito. In Lanza trovo interessante proprio questo non dettagliare tutti i particolari delle vicende, lasciare nella trama qualche filo sospeso.
Recensioni
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