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Recensioni La ragazza che sorrideva perline. Una storia di guerra, di vita, di speranza

Recensioni: 5/5
La ragazza che sorrideva perline è un memoir intenso e commovente, in cui all'incalzante incedere della narrazione fa eco una preziosa capacità riflessiva che invita a interrogarsi sui temi fondamentali. Rara testimonianza di un genocidio che ha scosso le coscienze, quella di Clemantine è una storia ricca di grandi insegnamenti per tutti noi.

«Straordinario e travolgente. Clemantine Wamariya è tanto intensamente talentuosa quanto coraggiosa.» - Junot Dìaz, Premio Pulitzer 2018

«Clemantine Wamariya ha raccontato una storia che fa luce sulle forze oscure che intorbidiscono il nostro tempo. Leggendo questo libro - e una volta letta la prima pagina non lo richiuderete - non si penserà più allo stesso modo alla violenza politica, allo sradicamento, ai privilegi e alle responsabilità dei cittadini. Le sue riflessioni avvincenti e brutalmente oneste svelano una giovane donna che sa come sopravvivere ma lotta per imparare a vivere. Clemantine ci sprona a seguire il suo esempio risoluto e inarrestabile, nel tentativo di contribuire a costruire un mondo così come lo vorremmo.» - Samantha Power, Premio Pulitzer 2003

«La bambina dal sorriso di perline era diventata la risposta a tutti i miei enigmi, un modo di dare forma a un mondo che i miei genitori non spiegavano e che in seguito nemmeno Claire avrebbe spiegato, un modo di plasmare la realtà che potevo comprendere e accettare.»

Kigali, Ruanda, 1994. Quando il destino del suo paese prende una svolta inaspettata, Clemantine Wamariya è una bambina come tante, intraprendente e viziata, una ficcanaso troppo sveglia per i suoi sei anni. A casa spesso manca l'acqua e l'elettricità, le tende devono restare chiuse, non si può più andare all'asilo ed è vietato giocare sull'albero di mango in giardino. È un continuo «ssssh!», mentre fuori si sente il rumore delle granate. Insieme alla sorella maggiore Claire, presto Clemantine è costretta a fuggire alla ricerca di salvezza, vagando da un campo profughi all'altro per sei anni, attraverso sette paesi africani. Affamate, recluse e maltrattate, senza più notizie dei propri genitori, le due ragazzine affrontano un viaggio fatto di solitudine, violenza ed estreme durezze, ma anche di rare gentilezze e inaspettati sorrisi. Conforto al male che le accerchia è il ricordo delle storie che la tata Mukamana raccontava ogni giorno, come quella, quasi profetica, di una bambina bellissima e magica, con un sorriso così luminoso da far scaturire una cascata di perline. Clemantine comprenderà il significato della parola «genocidio» solo dopo aver trovato asilo negli Stati Uniti, dove la memoria delle vittime dell'Olocausto la aiuterà a dare voce a una tragedia così personale e, apparentemente, intraducibile a parole. La ragazza che sorrideva perline è un memoir intenso e commovente, in cui all'incalzante incedere della narrazione fa eco una preziosa capacità riflessiva che invita a interrogarsi su temi fondamentali come il ruolo della memoria, la natura della nostra umanità, e su come non bisogna mai perdere la capacità di sperare oltre ogni lecito limite. Rara testimonianza di un genocidio che ha scosso le coscienze, quella di Clemantine è una storia ricca di grandi insegnamenti per tutti noi. )
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