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Dopo cinquecento anni Raffaello continua a stupire per il suo eccezionale talento, per aver saputo ritrarre le donne più sensuali del suo tempo e aver costruito immagini meravigliose e vive, nelle quali ogni personaggio ha un proprio ruolo, una propria presenza scenica, una propria storia da raccontare.
“Quando ha girato la tavola, al termine del lavoro, mi sono sorpreso anch’io dell’intensità del mio sguardo. Non mi ero mai reso conto di quanto fossero carnose le mie labbra e quale sensualità fossi capace di esprimere. Quella mano sul petto è talmente languida da simulare modestia e timidezza, due qualità che non mi sono mai appartenute. Sembro un ragazzo ingenuo, dolce e affabile, ma soprattutto innamorato. Raffaello aveva intuito che questa fosse l’immagine più giusta da restituire, visto l’uso che avrei dovuto fare di quel dipinto. Non sarebbe finito nel mio palazzo romano, ma lo avrei fatto arrivare a mia moglie Fiammetta Soderini a Firenze.” Dopo cinquecento anni Raffaello continua a stupire per il suo eccezionale talento, per aver saputo ritrarre le donne più sensuali del suo tempo e aver costruito immagini meravigliose e vive, nelle quali ogni personaggio ha un proprio ruolo, una propria presenza scenica, una propria storia da raccontare. I ritratti dell’urbinate svelano in modo così profondo e sottile le personalità, le incertezze e le emozioni dei suoi modelli: perché Raffaello li conosce bene e sa scavare nella loro anima. In questo libro, lo storico dell’arte Costantino D’Orazio fa parlare i personaggi che Raffaello ha ritratto nei suoi dipinti: attraverso la voce dei suoi amici e compagni di strada, ci racconta il lato più privato della personalità e della vita del pittore, quello che può risultare a tratti inconfessabile, a partire dalle storie e dalle parole delle persone a lui più vicine, quelli che l’artista ha amato, stimato e ritratto come nessun altro."L'articolo è stato aggiunto al carrello
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