L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Edgarda Ferri, combinando ricerca storica, curiosità e vivacità del racconto, nel quadro di una vita dipinge un'epoca: questa «autobiografia» ci restituisce il Rinascimento nei suoi gloriosi dettagli e nelle sue umanissime passioni, come un grande romanzo italiano.
«Edgarda Ferri racconta Baldassare Castiglione grazie a una mole di documenti, lettere e ritratti giunti fino a noi» - Natalia Aspesi, Robinson
Spendeva in abiti, libri e cavalli, era amico di artisti, consigliere di principi e confidente di dame. Scriveva lunghe lettere alla madre, dense di dettagli e pettegolezzi. Amava il gioco del potere e della politica ma ne rimase più volte scottato e deluso. Ebbe due grandi amori: Elisabetta Gonzaga, conosciuta da bambino e andata sposa a Guidubaldo da Montefeltro, e Ippolita Torelli, che finalmente sposò dopo una serie di fidanzamenti concordati per interesse o calcolo. Fu un'unione singolarmente felice ma dal tragico destino, alla quale non ne seguirono altre: rimasto vedovo, prese i voti per entrare al servizio di papa Clemente VII. Morì in Spagna, dove l'imperatore Carlo V in persona pianse la scomparsa di «uno dei migliori cavalieri del mondo». È un vero e proprio racconto d'avventure, la vita di Baldassarre Castiglione, che ci porta tra gli intrighi delle maggiori corti del Cinquecento: dalla Mantova di Isabella d'Este alla Milano di Ludovico il Moro e poi a Roma, dove Castiglione conobbe Michelangelo e Raffaello alla fastosa corte di papa Leone X, il figlio di Lorenzo il Magnifico. Ma fu a Urbino che scrisse il trattato con cui sarebbe passato alla storia, Il Cortegiano.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È un libro un po' prolisso, come la maggior parte dei saggi. Lo consiglio solo per gli amanti del genere. È bella la descrizione degli eventi dell'epoca. In maniera dettagliata il cortegiano racconta la storia della sua vita.
Il libro di Edgarda Ferri è una riuscitissima biografia di Baldassarre Castiglione, l’autore di Il cortegiano. Scrivere della vita di un diplomatico non può prescindere dall’epoca e dagli ambienti in cui ha operato, e infatti la narrazione ci mostra il personaggio nel suo tempo e nei luoghi in cui è stato presente, inquadrato benissimo nella storia d’Italia, teatro delle guerre fra Spagna e Francia. Si incontrano così tanti personaggi, dal marchese di Mantova Francesco II, di cui era parente per parte di madre, al duca di Urbino Guidobaldo da Montefeltro, al pontefice Clemente VII, sotto i quali prestò i suoi servigi. Più che una biografia Il racconto del cortigiano diventa un grandioso affresco storico, narrato in forma di romanzo, appassionante e in cui tuttavia è lasciato poco spazio alla fantasia, fedele, giustamente, Edgarda Ferri alle fonti storiche, peraltro abbondanti. La vita di Baldassarre Castiglione è movimentata, la dedizione ai suoi signori è totale, al punto che si sposa tardi, a quasi 38 anni, con una giovinetta di 15, Ippolita Torelli, figlia di Pietro Guido II, conte di Guastalla, e di Francesca Bentivoglio, figlia di Giovanni II, signore di fatto di Bologna, un matrimonio felice, nonostante le latitanze per lavoro dello sposo, ma finito troppo presto, con la scomparsa della sposa a 21 anni per complicanze intervenute poco dopo aver partorito il terzogenito. Rimasto così vedovo, si fa prete onde provvedere ai propri bisogni materiali, visto che per le poche entrate e le ben più ampie spese è indebitato fino al collo. In questa veste, quindi talare, ma anche come Nunzio, cioè ambasciatore dello Stato della Chiesa, trascorre l’ultimo periodo della sua vita in Spagna, dove, colpito da attacchi febbrili, viene a mancare a Toledo l’8 febbraio 1529. Il suo corpo viene traslato a Mantova sedici mesi più tardi e tumulato nel Santuario di Santa Maria delle Grazie nella tomba predisposta da Giulio Romano.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore