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Recensioni Quintet in Chicago (Acoustic Sounds Series)

Quintet in Chicago (Acoustic Sounds Series) di Julian Cannonball Adderley
Recensioni: 5/5
Utilizzando la crème dei tecnici del suono e l’ineguagliabile qualità della produzione affidata alla Quality Record Pressings, la nuova serie Acoustic Sounds è masterizzata a partire dai nastri originali, stampata su vinile da 180 grammi e confezionata in copertine gatefold (“a libro”) ad alta qualità, curate dalla Stoughton Printing Co., dove – come si usava nei dischi dell’epoca – il foglio di carta stampato è applicato sul cartone (e quindi non è quest’ultimo ad essere inchiostrato direttamente). Il tutto sotto la supervisione di Chad Kassem, CEO di Acoustic Sounds, la società più affermata nel campo delle pubblicazioni per audiofili. Le pubblicazioni sono selezionate dallo straordinario catalogo Verve/UMe e, per iniziare, la serie si concentra su alcuni degli album di maggiore successo degli anni ’50/’60. Questa volta parliamo di un album del tutto particolare, una sorta di esplosiva jam session capitanata da un trascinatore d’eccezione: Julian “Cannonball” Adderley, in compagnia di John Coltrane e...
Un’occasione unica, e passata alla storia, anche grazie alla possibilità di fare confronti (con risultati sorprendenti). Perché il grande sassofonista (contralto) Julian “Cannonball” Adderley riuniva il gruppo per questa incisione del ferraio 1959, altro non faceva che convocare il sestetto di Miles Davis che a partire da un mese più tardi avrebbe dato vota ad un capolavoro: “Kind of Blue”: solo che in questa occasione Miles era il grande assente, con conseguenze macroscopiche. Lasciati a sé, Cannonball, John Coltrane (al sax tenore) e la ritmica delle meraviglie composta da Wynton Kelly (piano), Paul Chambers (contrabbasso) e Jimmy Cobb (batteria) si lanciavavano in una cavalcata selvaggia, con un’atmosfera da “liberi tutti” molto, molto lontana dalle pur meravigliose astrazioni di Miles, e quindi molto concreta, scoppiettante, bluesy come solo Cannonball – vero leader, nel senso di trascinatore in questo caso – sapeva essere. I due sassofonisti suonano insieme in tutti i brani riservandosi una vetrina solitaria (“Stars Fell on Alabama” per Julian, "You're a Weaver of Dreams" per Trane). Il resto è una festa di jazz a tempo sostenuto, di ballads e – come già detto – di blues ai massimi livelli. L’album venne pubblicato in origine su etichetta Mercury, e riedito anni dopo con il titolo “Cannonball e Coltrane” su etichetta Limelight. Questa è la ripresa dell’edizione originale.)
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