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Non c'è dubbio: col mutare dei tempi e delle temperie culturali, la tradizionale teologia cattolica della grazia pare a non pochi teologi attuali una specie di ferro vecchio, o di anticaglia del passato, da accantonare con garbata riverenza, sebbene non sempre sulla base di obiezioni persuasive. Attingere a filoni biblici, che si presumono alternativi e trascurati (che cosa non si può trovare nella Bibbia?), soddisfa così l'esigenza di inventare nuovi modelli, molto meno complessi e più vicini all'esperienza comune, come si tenta di fare in questo libretto. Esso asseconda il disgusto postmoderno per la teoria e le argomentazioni, come anche la tendenza recente a vedere nel cristianesimo nient'altro che la proposta di uno "stile", ma è ben lontano – ci sembra – dall'ideale di una teologia il cui compito primario resta quello di condurre l'intelligenza credente di fronte al mistero, e di sfidarla, facendo appello alle sue ultime risorse. È dunque il caso di dire: con le buone intenzioni si fa una pessima teologia!
Non c'è dubbio che, a causa dell'avvicendarsi dei tempi e delle temperie culturali, la teologia tradizionale della grazia rappresenti per molti teologi attuali una specie di ferro vecchio, di cimelio imbarazzante da liquidare o da accantonare con elegante savoir-faire (!?). All'ipotesi alternativa, avanzata dall'Autore nella linea del teologo francese Ch. Théobald (Il cristianesimo come stile) e nel clima della "leggerezza" postmoderna, non resta che augurare una fortuna e una storia degli effetti altrettanto ricca e profonda – anche se è lecito nutrire qualche riserva in proposito. La forza di una teologia non sta nel giocare al ribasso, trasformandosi in letteratura religiosa, ma piuttosto nel condurre davanti al mistero senza sottrarsi alla sfida che esso pone all'intelligenza credente. Ed è ciò che manca in questo libretto, la cui preoccupazione principale è quella di rendersi accattivante, smussando le difficoltà e rasentando a volte la banalizzazione.
Libro teologico, cristologico molto interessante ben scritto e molto scorrevole che pone in risalto alcune cose " ordinarie" del nostro vivere quotidiano che diamo per scontate dimenticandoci della loro importanza. Seconda parte incentrata sul profondo significato della grazia del Signore Gesù. Da leggere come gli altri libri di Don Cesare.
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