L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Funereo, ma intriso di dinamismo. Brodkey riesce a parlare della (propria) morte senza essere patetico o sentimentale.
Ho scoperto l'autore con questo suo splendido lascito, intellettuale ed emotivo, insieme rigoroso e caotico, come ogni ultima ora destinata a scadere. Mai banale nella disamina della malattia, nella resistenza al disfacimento, nella consapevolezza della fine che indurisce ed isola, mai pateticamente sentimentale né ferocemente razionale, ma sempre in perfetto equilibrio tra il rimprovero e l'assoluzione: la vita è un lancio da calibrare anche se spesso la sua bellezza, devastatrice e consolatoria, è tutta in quell'incerta vibrazione prima del volo. Assolutamente consigliato.
Quanto "Blue" è il testamento cinematografico di Derek Jarman, tanto "Questo buio feroce" è l'autobiografia a propria mano della morte di Harold Brodkey, una morte dal nome AIDS iniziata e conclusasi in pochi anni. In questo libro di memorie lucide e allo stesso tempo febbrili prima dell'esecuzione della sua condanna, Brodkey non tralascia nulla, mette sul piatto il passato, un presente infetto, e quello che sa essere il futuro, senza retorica ma con l'estrema posologia dell'onestà: gli ultimi anni con la moglie Ellen, i pensieri di un doloroso e fiero declino descritto comunque come uno dei periodi più felici della sua vita, i detrattori dell'ambiente letterario, l'amore sconsacrato per New York [al pari di quello di Steve McQueen in Shame], una vita sancita dalla scrittura nell'imperativo onnipresente e irremovibile in cui si può e si deve scrivere tutto, senza tralasciare nulla, scrivere la verità, prima di tutto a se stessi. "Che bisogno c'è di tante notizie dall'estero quando tutto ciò che riguarda la vita e la morte viene trattato e agisce dentro di me?" Blue, Derek Jarman Con questo testamento Brodkey scrivendo il ritmo della morte disegna la geometria della paura e la aggira con la poesia. "Sono annidato vicino alla finestra, dalla quale posso vedere Midtown e la sua mutevole parata di grattacieli e di luci; gli uccelli che passano in volo proiettano delle ombre su di me, sulla mia faccia, sul mio petto. Non posso cambiare il passato, e non credo che lo farei. Non mi aspetto di essere capito. Mi piace quello che ho scritto, i racconti e i due romanzi. Se dovessi rinunciare a quello che ho scritto per guarire da questa malattia, non lo farei."
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore