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1987
242 p., Brossura
9788877702449

Voce della critica


scheda di Sozzi, M., L'Indice 1988, n. 1

Scriveva Lévy in un articolo del 1977, nel quale rispondeva alle molte critiche rivolte ai neonati "nouveaux philosophes": "Insorgo semplicemente contro la strana idea che un intellettuale debba star zitto fino a che non ha passato lunghi anni di ricerche, e di pesante lavoro". Animato dunque dalla convinzione che "il filosofo parla e così disturba l'ordine del mondo", Lévy preferisce perorare cause che meditare, e non teme la banalità, come testimonia la decisione dl pubblicare questa raccolta di articoli giornalistici. Con grande eloquenza, prende la penna sui più svariati argomenti: sull'Afghanistan, sulla Cambogia, sulla necessità di non obliare l'Olocausto, sull'Argentina di Videla; su Céline, Althusser, Derrida, ma anche sullo stilista Saint-Laurent, sulla crisi dell'Occidente, sui mass media. Lévy rivendica la visione del mondo coerente che unifica i testi proposti in "Questioni di principio", la loro "metafisica" di fondo. La quale appare, però, estremamente povera: ciò che Lévy chiama "dissipazione dell'ottimismo storico-tradizionale", l'idiosincrasia per ogni sogno di una "comunità piena, ideale, organica", è sovente riducibile ad un antitotalitarismo un po' ottuso, che confonde il sistema sovietico con l'ideologia marxista che anima l'aspirazione alla libertà dei popoli oppressi del terzo mondo, e perfino con le organizzazioni pacifiste degli anni '80.

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Conosci l'autore

Bernard Henri Lévy

1948, Béni-Saf (Algeria)

Filosofo e giornalista francese, uno dei più noti esponenti, insieme con André Glucksmann, del gruppo dei 'nuovi filosofi'. Dopo la laurea in filosofia all’Ecole Normale Supérieure di Parigi, fece un viaggio in Bangladesh, di cui parlò nel suo primo libro, Bangla-Desch: nationalisme dans la révolution (1973).Nei suoi primi lavori, in particolare La barbarie dal volto umano (1977), Lévy svolse una radicale critica della società contemporanea, attaccando violentemente sia il comunismo sia il capitalismo, considerati ideologie ingannevoli che la filosofia, 'guardando in faccia l'orrore', deve smascherare. Con Il testamento di Dio (1979) recuperò le istanze dell'originario insegnamento biblico, secondo cui l'esistenza deve configurarsi...

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