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Pieraccini è lo studioso italiano che conosce meglio il problema dei luoghi santi a Gerusalemme. Questo volume raccoglie interventi di noti studiosi come Ruth Lapidoth, Joelle Le Morzellec, André Chouraqui e altri ancora. La prefazione è curata da Francesco Margiotta Broglio e da Silvio Ferrari. La varietà dei saggi mira a ricostruire il complesso quadro storico in cui sono maturati i cambiamenti nella città, con la svolta rappresentata dalla conquista, nel 1967, della parte est a opera di Israele e la conseguente annessione al territorio israeliano. Il problema dei luoghi santi ci porta dentro la politica dei rappresentanti delle varie comunità religiose interessate alla questione e consente riflessioni sul problema giuridico che affonda le sue radici nello statu quo risalente al decreto del sultano del 1757, poi riconfermato dal firmano del 1852. Il ruolo delle organizzazioni internazionali in città viene analizzato con particolare attenzione all'Unesco. L'ultima parte è forse la più indefinita poiché affronta i molteplici tentativi di risoluzione della questione di Gerusalemme. Il saggio di Pieraccini offre subito la dimensione della questione a partire dal titolo, Alla ricerca dell'introvabile , passando dalle proposte dell'ambasciatore giordano Adnan Abu Odeh al piano Heller-Nusseibeh, fino al piano dell'istituto Ipcri e al disegno dello studioso francese Alain Dieckhoff, del Centre d'Etudes et de Recherches Internationales di Parigi. Dopo le proposte teoriche basate sempre su principi come sovranità duale, sovranità congiunta, divisione politica e distinzione tra quartieri centrali con i luoghi santi e quartieri periferici, Pieraccini affronta i piani della politica, come l'accordo Beilin - Abu Mazen, la grande Gerusalemme di Netanyahu, il fallimento di Camp David e i parametri Clinton.
Paolo Di Motoli
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