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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2020
La bellezza e la tragedia della storia americana raccontate da un'autrice di straordinario talento.
«Noi riteniamo di per sé evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità.» Le parole di Thomas Jefferson nella Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti (1776) hanno definito sin dall'inizio agli occhi del mondo le caratteristiche uniche dell'«esperimento americano». In questo magistrale racconto, Jill Lepore ha messo le «verità» di Jefferson al centro della sua indagine su oltre cinque secoli di storia. La narrazione inizia con Cristoforo Colombo, nel 1492, e si conclude nel Paese diviso e tormentato della presidenza Trump. Gli americani di oggi discendono da conquistatori e da conquistati, da schiavi e da proprietari di schiavi, da immigrati e da coloro che hanno combattuto l'immigrazione. «Una nazione contraddittoria sin dalla sua nascita è destinata a discutere per sempre sul senso della propria storia.» Perché, in quel giovane Paese votato alla libertà, non tutti erano liberi? Le razze diverse da quella bianca dominante, le donne, le persone omosessuali hanno potuto davvero esercitare i loro «inalienabili diritti»? La democrazia americana ha mantenuto tutte le sue promesse? Le manterrà in futuro? Aneddoti rivelatori su grandi figure e personaggi dimenticati, storie di presidenti e di avventurieri, ritratti di criminali e di idealisti. L'assetto politico e giuridico, il giornalismo e la tecnologia: dalle assemblee delle piccole città coloniali alle grandi macchine elettorali ottocentesche, dalle prime trasmissioni radiofoniche agli ambigui sondaggi su internet. Con questo monumentale quadro di uomini e donne, idee e illusioni, menzogne e verità, Jill Lepore ha creato la prima grande storia degli Stati Uniti d'America per il XXI secolo.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una storia degli Stati Uniti d'America che comincia nel 1492 (quindi un po'prima dei termini convenzionali che delimitano la storia delle colonie britanniche) e arriva fino alla presidenza Trump; l'enfasi è soprattutto sui diritti civili, visti in chiave culturale e giuridica - le sentenze della Corte suprema si rincorrono. Purtroppo un grave limite di questa edizione è la pessima traduzione, piena di errori grotteschi (personaggi che, nella stessa pagina, passano fugacemente dal sesso maschile a quello femminile; note tradotte coi piedi e scivoloni sull'inglese, specie nelle sigle). Mi auguro che in una seconda edizione i correttori di bozze, nonostante la mole del testo, lavorino più alacremente
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