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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2018
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Come per tutti i romanzi di Augias - che si conferma grande narratore - il coté giallistico è un espediente letterario per la scrittura di un romanzo storico. Lettura leggera ma puntuale nei riferimenti storici e stilisticamente molto accurata.
E' il primo libro che riesco a finire solo per rispetto all'autore. Pesantissimo e per nulla interessante.
Un pregevole affresco della Roma sfarzosa, giolittiana e neo-imperialista dei primi anni del Novecento, ecco che cos’è il romanzo di Corrado Augias. Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1981 ma conserva ancora oggi una grande freschezza narrativa, animata da un’elegante prosa e da uno stile ricercato ma non per questo meno disinvolto. La struttura è quella di un giallo che chiama in causa gli eventi della Storia, quelli con la esse maiuscola, a partire dall’impresa in Libia a cui si stava accingendo proprio in quel contesto sociale l’esecutivo guidato da Giovanni Giolitti. Ma sono tanti gli elementi che entrano in scena all’interno della vicenda: accordi di diplomazia internazionale, problemi di politica interna, la preparazione dei festeggiamenti per il cinquantenario dell’Unità d’Italia (siamo nel 1911), l’arrivo di nuove mode e di quant’altro dall’Oltralpe, in quel periodo particolare del Novecento. Al centro della scena si colloca un personaggio singolare, ossia quel Giovanni Sperelli, ex commissario di polizia ma sicuramente più noto per la stretta parentela con Andrea Sperelli, il celeberrimo personaggio dannunziano. Giovanni conserva il gusto e la passione per il bello del fratellastro ma ha in più (o forse in meno, dipende dai punti di vista) una preziosa intelligenza analitica che lo mette a capo delle indagini per risolvere il mistero. Il resto è dato dallo sfondo della Capitale, splendida nei suoi palazzi nobiliari, nei suoi monumenti artistici e anche nella stretta commistione urbanistica con la campagna, all’epoca non tanto distante quanto oggi. E per poter ricostruire con tale esattezza topografica certi luoghi e per rievocare talune atmosfere del passato, era senza dubbio necessaria la penna di un maestro della scrittura, quale Corrado Augias, che con questo romanzo dà inizio ad una trilogia narrativa di spionaggio e intrigo, con al centro sempre l’affascinante e controverso Giovanni Sperelli, protagonista rispettivamente dei successivi “Il fazzoletto azzurro” e “L’ultima primavera”.
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