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Il romanzo oppure racconto è provocatorio,irriverente, antiaccademico. Ruvido, senza fronzoli , racconta di guitti ,di gente vera ,leale , sul potere e chi ne ha le redini. Lo consiglio a chi si perde o si è gia' perduto delle nostre aride Universita' nozionistiche. Un amico del Prof. Nello Sàito
Recensioni
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scheda di Cases, C., L'Indice 1994, n. 8
Nello Sàito cominciò come scrittore ("Maria e i soldati", "Gli avventurosi siciliani"), poi divenne germanista e autore di teatro, ma sempre serbando un odio profondo per il mondo accademico, riversato soprattutto nella commedia "I cattedrattici" (1969), la sua opera drammatica più nota. In questo racconto, un po' arbitrariamente battezzato romanzo, l'artista antiaccademico è rappresentato da una compagnia di quattro guitti che dalla provincia sbarcano a Roma proprio il giorno in cui è morto il professore universitario cui vorrebbero rivolgersi. Assistono ai funerali, si danno da fare con la vedova (uno la violenta), poi occupano il teatro universitario dove si mettono a recitare "Re Lear". La polizia fa irruzione e il violentatore di vedove fa fuori due poliziotti prima di bruciarsi lui stesso le cervella. I cattedrattici trionfano, ma non si esibiscono in un balletto finale. Gli artisti superstiti finiscono in prigione, dove Sàito ci inviterà certo ad andarli a trovare. È il destino della bellezza su questa terra, come dice un poeta tedesco noto al Sàito germanista.
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