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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
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Il fatto è che Franzen è uno scrittore che sa fare il suo mestiere, ma ogni suo libro si porta appresso sempre un carico di aspettative tale che per un motivo o per un altro alla fine arriverà sempre un qualche tipo di delusione. Ci sarà sempre qualcosa che non va. Vale sempre la pena leggere un suo libro, però rimane sempre la sensazione che manchi qualcosa.
Un romanzo ambizioso, come tutti quelli di Franzen, che riesce a metà. Abile come al solito nell'introspezione psicologica; ma a differenza di 'Liberta', romanzo assai più omogeneo, in Purity l'autore esagera, sbagliando i presupposti del paradosso. Per cui abbiamo accoppiamenti solo in caso di luna piena, o settimane di distacco per un'occhiata storta. Situazioni al limite dunque, che piacciono solo come umoristiche, e non come architrave del romanzo. Da questo punto di vista, le tre stelle si devono più che altro alla stima che nutro verso l'autore.
La qualità della penna non si discute, Franzen rimane lì tra le nuvole medio-alte dell'Olimpo. La mia sensazione però è che il romanzo sia un po' forzato, costruito, effetti speciali troppo voluti, parlo soprattutto della trama. L'ho letto volentieri ma non mi è entrato sottopelle. Ecco, avete presente Stoner? Antipodi. Comunque tre stelle (e anche mezza) ci stanno, sebbene non vada in archivio nella mia libreria tra i memorabili
Recensioni
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Libro di un narratore per antonomasia, Purity è un'opera monumentale, che si dilata tra la Germania Est degli anni Ottanta e Philadelphia, Oakland, Denver e la Bolivia di oggi.
Al centro di tutto questo mondo c’è Purity Tyler detta Pip, giovane protagonista e insieme pretesto per innescare la narrazione globale e sconfinata del romanzo ad oggi più completo di Jonathan Franzen.
Figlia di un rapporto pieno di luci e ombre, Pip cerca di fare del suo meglio alle prese con un esorbitante debito studentesco, la ricerca della ‘vocazione’ e la consapevolezza di non essere un genio.
Sebbene sua madre provi in tutti i modi a dissuaderla dal cercare il padre, la ragazza capisce di poter svolgere la sua indagine quando incontra il leaker Andreas Wolf, capo del Sunlight Project, da cui la protagonista si lascia sedurre, decidendo in fretta e furia di trasferirsi in Bolivia.
Un affresco che prende il via dalla vita di Pip e si allarga a macchia d’olio esplorando la storia d’amore tra i genitori della ragazza, e – ancora più lontano nello spazio e nel tempo – arriva a enucleare il torbido passato dello stesso Wolf.
Un libro che lascia al lettore la certezza di aver avuto accesso a un’opera di qualità intransigente.
Recensione di Silvia Gola
A cura del Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
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