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Anno edizione: 2014
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Le aspettative indotte dall'ambientazione e dall'epoca intrigante (alla vigilia della rivoluzione francese) sono state deluse da un racconto di "vita quotidiana" di personaggi mal delineati o stereotipati, con tentativi maldestri di approfondimenti psicologici. Tutti gli spunti fantastici che potevano scaturire dall'ambientazione (per es. qualche storia coinvolgente riguardo agli esumati, qualche fenomeno paranormale immaginario o meno.... che avrebbero movimentato la banalità) non sono stati colti e alla fine sono stata travolta dalla noia.. Unico pregio da riconoscere all'autore: ha studiato per rendere credibile l'ambientazione storica. Ultimo tocco: ma il titolo a cosa si riferisce? Non emerge nemmeno nell'ultima pagina.
Come nei romanzi letti anni fa (l’ottimo ‘Il talento del dolore’ e ‘Casanova innamorato’), Miller si cala con efficacia nel secolo dei lumi e della rivoluzione francese, qui alle porte. Jean-Baptiste ambisce al ruolo di uomo ‘nuovo’, ha fiducia nella ragione e nelle proprie capacità, punta ad una rapida ascesa sociale attraverso l’incarico ottenuto dal ministro. Il confronto con la varia umanità che popola la città e le difficoltà organizzative dell’opera lo costringono a cambiamenti inattesi e lo portano ad una diversa idea di realizzazione personale. Il cantiere nel cimitero innesca pulsioni distruttive che risultano quasi fatali al protagonista, mentre eros assume le vesti di una prostituta amante della letteratura, donna già moderna nella sua indipendenza e risolutezza. Al contorno si muove una schiera di personaggi non tutti egualmente ben caratterizzati e risolti, messi per le strade di una Parigi dove si avvertono i segni di un mondo al tramonto, bisognoso di essere ripulito per far spazio al nuovo ordine politico e sociale. In una narrazione sempre fluida, Miller orchestra sequenze di grande impatto intorno alla chiesa diroccata (il concerto improvvisato, l’ingresso della luce dal tetto smantellato. l’incendio) e alla reggia di Versailles, scenario di un finale dalla simbologia evidente. Se pure i dettagli più macabri delle esumazioni possono risultare non consoni a tutte le sensibilità, il tempo impiegato nella lettura risulta ben speso,
Non mi ha affatto entusiasmato. Piuttosto cupo- e non solo per l'argomento- ha l'unico vantaggio, per me, di essere ambientato in un'epoca affascinante. Per il resto, non lo consiglio.
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