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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
Con sconcertante intensità e vividezza e con la sua partecipata empatia, Proiezioni ci mette di fronte all'essenziale bisogno di interrogarci sulla nostra condizione di essere umani, sui sentimenti universali di perdita e dolore che scaturiscono dalle relazioni e sulle fratture profonde dei modi in cui possiamo percepire la realtà.
Cosa provoca sentimenti intensi nella persona sana o malata? O, più direttamente, cosa sono in realtà quei sentimenti, in senso fisico, fino al livello delle cellule e delle loro connessioni? La malattia mentale è una delle maggiori cause di sofferenza umana, ma le ragioni per cui portiamo questo peso e la natura di queste malattie sono ancora un mistero. Ora, la nostra comprensione ha raggiunto un punto di svolta.
Karl Deisseroth racconta casi clinici provenienti dalla sua esperienza di medico di psichiatria d'emergenza e li spiega alla luce di scoperte scientifiche sorprendenti ottenute da tecnologie inedite, che lui stesso ha contribuito a sviluppare. Tra queste, la rivoluzionaria «optogenetica», una tecnica che consente di accendere o spegnere specifiche cellule cerebrali usando la luce. Unendo in un unico racconto le intuizioni provenienti da questa tecnologia, le storie struggenti dei suoi pazienti e la nostra storia evolutiva, Deisseroth dipana la grande avventura delle emozioni umane. Leggeremo di una giovane donna affetta da un disordine alimentare, che rivela come la mente può ribellarsi contro le pulsioni più primitive del cervello, come fame e sete; vedremo un uomo anziano, soffocato nel silenzio dalla demenza, che ci mostrerà come gli esseri umani si sono evoluti per sentire la gioia, ma anche la sua assenza; e soffriremo assieme a una donna uigura lontana dalla sua patria, apprendendo con lei l'insostituibile importanza dei legami sociali. Grazie alle eterne domande sulla condizione umana, conosceremo le radici di disturbi ancora poco compresi come la depressione, la psicosi, la schizofrenia e la sociopatia, che studiati in maniera innovativa e raccontati con profonda partecipazione ci faranno capire una parte del nostro cervello e del nostro sé.
“Mateo non aveva avuto il tempo di frenare, il furgone sempre più vicino, la morte che sembrava dilatarsi. Nell’attimo finale aveva lottato con tutta la forza che un mammifero potesse avere. […] Ora Mateo fissava il muro, le braccia. A distanza di due mesi c’era ancora nel suo cuore un orrore viscerale, ma anche un arido, inesorabile isolamento. Non so perché non riesco a piangere. “
Un ragazzo innamorato che comincia a non distinguere più la realtà dalla sua proiezione.
Una manager competente e preparata convinta che tutti, colleghi e amici, vogliano farle del male.
Infine, un uomo che perde la famiglia in un incidente stradale e si strugge perché non riesce a piangere.
In Proiezioni – Storia delle emozioni umane Karl Deisseroth, scienziato americano tra i più celebrati nel campo delle neuroscienze, ci parla di come le emozioni umane possano sfuggire al nostro controllo, facendoci deragliare dai binari delle nostre vite.
A capo del team che ha sviluppato l’optogenetica, una metodologia scientifica che permette di mappare i neuroni “inserendo” un gene esterno capace di integrarsi agli altri, l’autore, tramite il racconto di alcuni dei suoi casi clinici più toccanti, alterna digressioni sulla storia evolutiva delle emozioni con le riflessioni che questi incontri hanno portato al suo percorso professionale e umano.
Così, se le spiegazioni dello scienziato ci permettono di addentrarci nei meandri di quell’affascinante impalcatura di dati e cellule che è il cervello umano, quelle del medico e dell’uomo ci guidano nella comprensione dei meccanismi emotivi che scattano in tutti noi.
Si scopre, infatti, leggendo gli otto ampi capitoli in cui è suddiviso il saggio, che molte delle emozioni che ogni giorno si provano, come la gratificazione oppure la tristezza, sono in realtà strategie di autoconservazione che ci connettono ai nostri antenati di migliaia di anni fa.
A metà tra la prosa ricca e vivace di Oliver Sachs e la capacità analitica di Noel Harari, il libro, ispirato per stessa ammissione dell’autore al Sistema periodico di Primo Levi, con uno stile chiaro e partecipe ci porta dunque nel cuore delle questioni più attuali che incrociano filosofia, etica e scienza.
Perché se da un lato tecnologie come l’optogenetica stanno dimostrando che “forse un’entità come il sé nemmeno esiste”, dall’altro è anche vero che “la scienza non è ancora in grado di spiegare i profondi misteri dei nostri stati interni”.
In questo viaggio sull’essenza stessa del concetto di umano, il libro di Deisseroth si rivela, dunque, un ottimo compagno di traversata.
Giuseppe Cavaleri
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