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Parga è una cittadina greca, arrampicata su di un colle, di fronte alle isole Ionie. Nel 1819 fu ceduta dagli inglesi ad Alì Pascià e gli abitanti dovettero abbandonarla per essere trasferiti a Corfù, Cefalonia e Cerigo. Il pittore Francesco Hayez li ritrae all'alba, sulla spiaggia, mentre stanno per abbandonarla e sui loro volti si coglie la tristezza e l'angoscia di chi sta per perdere tutto e si sta dirigendo verso una meta che non conosce. In questo dipinto c'è tutta la tragedia dei profughi e, l'autrice, sapientemente, collega l'esodo forzato dei pargioti ai migranti di oggi che solcano, su barconi insicuri, con la speranza, questi sì, di approdare in un mondo migliore, rispetto a quello che si lasciano alle spalle, fatto de guerre e di fame. Il ricco Occidente non li accoglie e nel caso dell'Italia verranno deportati e imprigionati in Albania, oppure rinchiusi nei lager libici o lasciati morire nel deserto tunisino.
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