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In cerca di Transwonderland. Il mio viaggio in Nigeria
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In cerca di Transwonderland. Il mio viaggio in Nigeria - Noo Saro-Wiwa - copertina
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In cerca di Transwonderland. Il mio viaggio in Nigeria

Descrizione



Vincitore del Premio per la letteratura di viaggio l’albatros - Città di Palestrina 2016

Da bambina le vacanze in Nigeria erano l'incubo di Noo: estati fatte di caldo e zanzare, senza elettricità né acqua corrente. Per lei e i suoi fratelli, abituati alla frescura del Surrey - un paradiso traboccante di Twix, cartoni animati e alberi rigogliosi -, il villaggio d'origine era una sorta di "gulag tropicale". Poi nel 1995 suo padre, l'attivista Ken Saro-Wiwa, viene assassinato e tutto finisce. Niente più vacanze, niente più estati torride, un esilio volontario che dura molti anni, finché Noo decide di tornare per scrivere una guida sui generis. Prima tappa Lagos: traffico, bancarelle, okada che schizzano a velocità assassina, minibus stracolmi assediati da predicatori e venditori. E ancora l'asettica Abuja e l'arido Nord musulmano, i bronzi dell'antico Impero del Benin, le splendide statuette di Nok, i monoliti di Ikom e il parco dei divertimenti Transwonderland, con le sue giostre fatiscenti, specchio della decadenza di un paese minato dalla corruzione e dai conflitti interni. Nel corso del viaggio l'autrice si infuria, si rammarica, con sguardo occidentale critica e disapprova, ma la Nigeria è pur sempre la sua terra e i nigeriani il suo popolo. È il momento di riconciliarsi con loro e con il ricordo del padre.
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Dettagli

2015
9 luglio 2015
384 p., Brossura
9788896538975

Valutazioni e recensioni

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silvia
Recensioni: 3/5

"Ciascuno in groppa a un cammello, i due guidavano gli animali con grazia lungo la savana e si fondevano con il contesto in modo regale. Con la nostra corsa su quello sgorbio metallico che era la moto, ho sentito che ci stavamo imponendo brutalmente sul paesaggio.” L'argomento è ben solido ma il modo in cui viene raccontato lascia a desiderare. "In cerca di Transwonderland" non si legge con piacere, la narrazione è disomogenea, agili frasi acute si alternano a brani in stile enciclopedico che riassumono aspetti della vita nigeriana. Il ritmo della prosa è statico nonostante la protagonista si muova in lungo e in largo visitando la Nigeria. D'accordo, non è fiction, l'autrice non ha necessità di romanzare i suoi appunti di viaggio, è una storia vera: suo padre era un'attivista ucciso dalla “Shell”, ciò non significa che lo stile di stampo documentaristico non possa essere più rifinito, al fine di legare insieme i periodi del discorso che altrimenti galleggiano autonomamente in un architettura piatta e monocorde che non aiuta la fruizione del testo. Oppure questo incedere pacato e discorsivo senza impennate di climax appartiene alla cultura di un popolo di cui si sa poco, e la mia è una visione etnocentrica, falsata dall’assuefazione occidentale al sensazionalismo. "«Forse» ho azzardato «non piacciamo agli italiani perché abbiamo fama di fare cose illegali - come falsificare i documenti per l’immigrazione». «Sono degli ipocriti», è esploso Michael estendendo la sua rabbia a tutto l’Occidente in generale. «Sono venuti in Africa senza permesso. Mungo Park, Lord Lugard… hanno forse chiesto se qui potevano entrarci? No!»”. "Per me abituarsi alla situazione significava capitolare, il che richiedeva un cambio di mentalità malsano. Non era giusto smettere di arrabbiarsi per la condizione della Nigeria, ma la rabbia è utile solo se si è disposti a rischiare la propria vita per cambiare il sistema."

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n.d.
Recensioni: 5/5

LO CONSIGLIO VIVAMENTE; E' UN LIBRO SCORREVOLE ED INTERESSANTE PIENO DI ANEDOTTI SULLA VITA IN NIGERIA; MIA MOGLIE E' ORIGINARIA DELLA COSTA D'AVORIO E NON E' FACILE TROVARE LIBRI DI SCRITTORI AFRICANI.

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Nacho Perez
Recensioni: 5/5

Noo Saro Wiwa è la figlia dello scrittore attivista Ken Saro Wiwa ucciso dall'industria petrolchimica Shell nel '95. Lei quando era ancora piccola si trasferisce con i fratelli e la madre a Londra, sopratutto per una scelta del padre che aveva paura che le sue proteste pacifiche l'avrebbero fatto uccidere. Ormai grande Noo con una carriera avviata come scrittrice di viaggi, decide di scrivere della sua Nigeria e l'attraversa tutta, narrandocela e analizzando lucidamente tutti gli aspetti. Ho trovato la scrittura di Noo molto scorrevole e fresca, e il libro veramente interessante, sopratutto per chi abbia voglia di comprendere certe dinamiche e la realtà di un altro paese. Da italiano convinto che il mio paese sia tra i più corrotti al mondo mi sono dovuto ricredere, comprendendo che la corruzione del Belpaese è nulla se messa a confronto con quella della Nigeria. A volte in questo libro, camminando per le strade della Nigeria ti da l'impressione di perderti in un kaos infernale, tra motorini taxi pronti a investirti e a inveirti contro se rallenti la loro corsa, tra chiese dalla mentalità aziendale in ogni angolo, venditori ambulanti, coprifuoco per paura degli assalti dei criminali, mancanze continue di elettricità, beni culturali abbandonati e politici che nemmeno si prendono la briga di celare la propria corruzione, poiché tanto il popolo non pensa che sono ladri, ma bensì che sono furbi e che loro avrebbero fatto la stessa cosa, il libro si consuma in fretta, smarrendosi a volte in una mentalità Nigeriana abituata a soccombere. Ma la Nigeria non è solo questo. Attraverso la penna di Noo vedrete posti bellissimi, gente allegra e bizzarra, matrimoni colorati e festosi. La figlia di Ken Saro Wiwa approfondisce attraverso questo libro non solo la Nigeria, ma anche i Nigeriani e i figli della diaspora, non escludendosi neanche lei dall'analisi ci racconta del padre e della sua famiglia. Sicuramente consigliatissimo!

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Noo Saro Wiwa

1976

Nata in Nigeria nel 1976 e figlia dell’attivista Ken Saro-Wiwa, assassinato per essersi schierato contro le multinazionali del petrolio, Noo Saro-Wiwa è cresciuta in Inghilterra. Ha frequentato il King’s College e la Columbia University di New York. Vive a Londra. Il suo primo libro, In cerca di Transwonderland, ha vinto nel 2012 il Sunday Times Travel Book of the Year e nel 2016 il Premio per la Letteratura di viaggio L’albatros - Città di Palestrina, ed è stato inserito dal «Guardian» tra i dieci migliori libri sull’Africa.

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