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Processo alla Resistenza, il libro della collana di storia della Einaudi che Michela Ponzani ha dedicato a un tema ancora oggi difficile: l’eredità della Resistenza nella Repubblica.
«Michela Ponzani, nel suo libro, ci riporta a uno degli effetti perversi dell’imbarazzo e della confusione che dopo la Liberazione segnarono il rapporto del Paese, i cui equilibri politici in tre anni muteranno peraltro profondamente, con la lotta condotta da migliaia e migliaia di italiani per contrastare l’occupazione straniera e provocare la caduta definitiva del fascismo.» - Corriere della Sera
«Racconta la giustizia ingiusta del dopoguerra, che condannava i partigiani e giustificava i repubblichini. E che spiega in filigrana i distinguo di oggi.» - la Repubblica
«Attraverso le vicende sue e di tanti altri perseguitati dalla giustizia postbellica, questo saggio ci aiuta a capire perché sia così diffusa e feroce l’ostilità nei confronti della memoria della lotta antifascista e a quali fonti si abbeveri, e insieme ci fa sentire in modo netto quanto sia importante impegnarsi per tutelare la verità storica e il profondo valore etico di quella “rivolta morale per la democrazia” che fu la Resistenza.» - Benedetta Tobagi
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E' arduo, per non dire impossibile, comprendere gli sviluppi della storia dell'Italia contemporanea se non si conoscono i risvolti che determinarono l'immediato dopoguerra. Dopo vent'anni di dittatura fascista, un conflitto mondiale dalle disastrose conseguenze e una guerra civile che lacerò profondamente gli italiani, gli anni che seguirono il 23 luglio '43 e il 25 aprile '45 furono intossicati (in ogni senso) dalle scorie tremende dell'immediato passato. Ciò che accadde allora, nella giustizia e nell'ingiustizia, deve essere oggi giudicato sine ira et studio, bensì sulla scorta di dati certi e di informata consapevolezza. Questo è proprio ciò che offre il libro, pertanto lavoro di sicuro riferimento e di lodevole importanza.
Oltre che al processo alla Resistenza, il libro riporta anche i mancati processi ai fascisti, che dopo l'amnistia Togliatti del '46 tornarono liberi pur avendo alle spalle delitti inenarrabili. Al contrario fin dall'anno seguente alla fine della guerra moltissimi giudici, tutti di estrazione fascista, smontarono , con l'aiuto di diversa stampa, la memoria della Resistenza, man dando in carcere con motivi spesso futili molti partigiani.
E molto interessante lo consiglio vivamente
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