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Un omicidio tra insospettabili bibliofili. Droga? Passione? Ancora un rovello per il commissario Melis
«Lo humour colto, i dialoghi dei personaggi, alcune descrizioni... Tuzzi è scrittore prima che giallista» -Corrado Augias, Il Venerdì
«Tuzzi continua a non sbagliare colpi e ci regala un altro magnifico giallo. Scopritelo, Tuzzi, e leggete quello che ha scritto» - Fabrizio D'Esposito, Il Fatto Quotidiano
«Tuzzi si dimostra un maestro» - Ranieri Polese, Corriere della Sera
Maggio 1982: il commissario Melis, ormai vicequestore, ha accompagnato Fiorenza a un congresso internazionale di bibliologia che si tiene in un antico borgo del Centro Italia. Tutto sembra promettere noia e piccole gelosie fra accademici. La giornata inaugurale è però funestata dall'omicidio di uno studente, brutalmente ucciso in una delle aule. Qual è il movente? Un piccolo commercio di droga, come farebbe supporre un secondo delitto? Oppure - ma nessuno se lo augura - la morte dello studente potrebbe trovare movente e spiegazione nella sua relazione con la figlia di un potente locale? Sarà Melis a risolvere il caso, ricorrendo all'aiuto degli agenti più giovani della sua squadra, ma anche la competenza di due illustri studiosi.
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