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Dall'autore della saga dei Forsyte, un racconto che affronta, con tinte forti e melodrammatiche, l'argomento dei processi giudiziari. E' la storia di un avvocato di successo, il quale per convenienza e per allontanare da se uno scandalo clamoroso, brucia le prove di un'assassinio per il quale e' stato condannato, ingiustamente, un'innocente, ma che invece e' stato commesso dal fratello. Spesso nei racconti di Galsworthy troviamo un confronto dettagliato tra l'uomo di successo e l'uomo fallito dove quest'ultimo e' il vero gentiluomo che si attiene ai principi di onesta'e coerenza. Una chicca per gli amanti di questo autore.
Recensioni
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scheda di Pent, S., L'Indice 1996, n. 4
Keith Darrant, avvocato di successo nella Londra dei primi anni del secolo, raccoglie la disperata confessione omicida del fratello Laurence, che sconvolge la sua esistenza plasmata in funzione del prestigio sociale.Innamorato di una ragazza "di vita", Laurence ha strangolato in un impeto d'ira il suo violento ex marito, nascondendone poi goffamente il corpo in una zona ambigua della città. Mentre l'avvocato si premura soprattutto di cautelare il proprio buon nome, ancorché di proporre al fratello un espatrio in Argentina con la donna, un vagabondo viene arrestato e condannato a morte come colpevole. Laurence vive nel tormento e nell'indecisione, pronto infine a costituirsi, ma viene sempre tenuto a freno dai timori diKeith.Vinto dalla disperazione, Laurence sceglie infine il suicidio insieme alla ragazza che non lo ha abbandonato. Il grande avvocato trova in tutto ciò una giustificazione "naturale", lascia che gli eventi accadano.Galsworthy, Nobel nel1933, tentò più volte nella sua opera il tema giudiziario.Qui il gioco narrativo è quello di instaurare nel lettore una conflittualità psicologica.Alla fine, parteggiando per "l'ultimo" Laurence, si invertono infatti i ruoli assegnati dal destino ai due fratelli, relegando il viscido Keith nel ghetto di un'abiezione morale da condannare senza appello.
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