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E' "una stagione all'inferno" quella stagione che si scioglie al sole d'agosto e si rapprende al tepore d'autunno e poiché secondo la tradizione rabbinica il mondo, il nostro mondo, fu creato in settembre da allora la nostra umana peregrinazione lungo i secoli dei giorni si tinge di zolfo, di sofferenza lasciandoci lo sguardo stravolto ma ancora proteso alla ricerca del Creatore. In questo che solo all'apparenza è un lungo racconto Chessex, autore svizzero francofono che ben si è abbeverato alle fonti dell'altissima scuola letteraria francese non meno che alle Scritture, in questi ineguali per purità e nitore ma pregiatissimi "piccoli poemi in prosa" tutto l'universo della grande Poesia occidentale, dal Cantico dei Cantici al Divano goethiano al Baudelaire più ispirato ed ispiratore delle carnalissime Bagnanti di Renoir, tutta la Poesia si diceva è raccolta ed offerta in un ideale florilegio della lirica che, dopo l'inarrivabilità dei maledetti "uomini d'oggi" odora di decomposizione, di sfacelo. Così come odora di morte quell'ODORE SOAVE di cui Dio, ancora e sempre Lui, ben si pasce all'indomani del diluvio allorquando Noè gli apparecchia un saporoso olocausto di animali puri come descritto in Genesi 8,20-21. E su tutto, su questa mirabile creazione, dell'Autore e della Sua penna dico, aleggia quasi come aleggiava lo Spirito di Dio sulla superficie delle acque (Genesi 1,2) ben altro Spirito Divino: quello del Marchese e del Suo epigono neo-realista e novecentesco Roger Vailland, qui assurto al ruolo di primario co-protagonista del testo, mentore da vivo ed ancor più come defunto. Eppure il voto che mi sento (le metafore odorose potrebbero sprecarsi) di esprimere non giunge all'eccellenza proprio perché non riesco a stimare "Il primo odore" (originariamente il titolo si fregiava del versetto citato di Genesi 8) un racconto; meglio, non lo ritengo un racconto perfetto per la sua insopprimibile natura di ibrido stilistico, di ermafrodito sontuoso ma dal piede fesso, caprino, quanto ai "canoni" della narrazione.
Oggi che leggo della sua improvvisa morte mi sento di dire che questo è il suo canto del cigno: semplicemente stupendo.
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