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Anno edizione: 1989
Anno edizione: 1989
Anno edizione: 2013
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«Premetto che la storia è immorale, ma poiché risale a quei tempi lontani in cui la scienza investigativa utilizzava per la prima volta certi metodi, non c'è più niente di male a raccontarla». Dodici avventure del sergente Studer.
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Si tratta di una raccolta singolare ed eterogenea. Studer, in realtà, nonostante il titolo della raccolta, viene quasi a mala pena citato in alcuni brevi brani. I monologhi sono interessanti, a tratti tormentati, con forte sapore autobiografico. Mi sono piaciuti i racconti ambientati nella Legione Straniera, ma avevo già letto Gourrama, e ne ho riconosciuto alcuni personaggi.
Recensioni
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scheda di Cortellazzo, S., L'Indice 1990, n. 1
L'editore Sellerio, che ha fatto conoscere in Italia Glauser pubblicando dal 1985 ad oggi cinque dei suoi sei romanzi polizieschi, ha ripescato alcuni racconti che lo scrittore svizzero pubblicava sui quotidiani del suo paese, quasi prove generali in attesa di narrazioni più distese, ritratti di personaggi da sviluppare, primo fra tutti il sergente Studer, della polizia cantonale di Berna. Studer compare solo in alcuni racconti, per la verità non i migliori. Più riusciti ci paiono alcuni monologhi interiori, come "Interrogatorio", confessione disperata prima di un gesto finale, tragico, risolutivo o, ancor più, il "Lamento funebre" pronunciato da una donna che, esasperata dall'amato, dopo averlo ucciso lo guarda e si sfoga, con accenti ora di rimprovero, ora di liberazione, ora di nostalgica tenerezza. Ma la cosa più curiosa e interessante del volume è una lettera inedita di Glauser, scritta un anno prima della sua morte, nel 1937, e mai pubblicata dalla "Z|rcher Illustrierte" a cui era stata indirizzata. Si tratta di una lettera in cui lo scrittore si batte per il giallo realistico ed espone la sua poetica, proclamando Simenon suo maestro: modello insuperabile nel creare le atmosfere e nel lasciarci sostanzialmente indifferenti alla soluzione finale perché "tra le righe nere spira quell'aria di sogno, splende quella luce che richiama alla vita anche le cose più piccole". Un po' quel che accade nei migliori romanzi di Glauser.
«Premetto che la storia è immorale, ma poiché risale a quei tempi lontani in cui la scienza investigativa utilizzava per la prima volta certi metodi, non c'è più niente di male a raccontarla». Dodici avventure del sergente Studer.
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