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Cosa sono stati gli anni di piombo? Difficile dirlo per chi, come me, non li ha vissuti. Ma leggere questo libro mi ha fatto capire quanto quella stagione tragica abbia bruciato tante esistenze, perse nel modo peggiore: chi scegliendo la parte del carnefice, chi trovandosi a subire il destino della vittima. Una grande sconfitta collettiva che questo libro riesce a raccontare attraverso una vicenda potente, come quella di Giuseppe Taliercio e dei suoi rapitori. La scrittura sa cogliere registri e respiri diversi lungo i 47 giorni del sequestro, pedina i brigatisti nelle loro azioni e nei loro pensieri, si pone accanto al prigioniero e alle sue confessioni travolgendo il lettore. Un romanzo che può divenire un punto di riferimento nella nostra letteratura dedicata al terrorismo.
Romanzo intenso, commovente,importante, i Prigionieri conquista il lettore con semplicità e verità, costringendolo a fare i conti con lo scomodo passato dei gruppi eversivi del secolo scorso. Cionondimeno è una storia d' amore, che vince la morte, cambiando il destino di tanti " prigionieri". Da leggere, assolutamente
È stata una lettura avvincente, quella de "I prigionieri". Intanto perché mi ha fatto scoprire un gigante dell'Italia repubblicana di cui si è quasi persa la memoria, Giuseppe Taliercio, martire delle Brigate Rosse. E poi perché la prosa dell'autore è capace di portarti nell'epoca che racconta, farti stare accanto ai personaggi, addirittura entrare in una terribile empatia con loro: tanto con il sequestrato, vittima del delirio di morte dei terroristi; quando degli uomini e delle donne (magnificamente tratteggiate queste ultime), o meglio dei ragazzi e delle ragazze delle BR, giovani persi e destinati a una tragica sconfitta. Davvero una storia che non lascia indifferenti, scritta con toni emozionanti.
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