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La storia concreta e metafisica di un antieroe dei nostri tempi: un uomo che non si arrende all'insensatezza della vita e che un attimo prima della fine spera, forse, d'imparare l'ultima lezione.
«Questo siamo, ed è un bel viaggio, pieno di storie che stringiamo e poi dobbiamo lasciare. Non ve lo dimenticate, vi prego.»
Una scuola alla periferia romana si trasforma improvvisamente in uno scenario di guerra. Fuori: l'elicottero, le forze dell'ordine, i giornalisti. Dentro: due ostaggi, un fucile, e un uomo solo. È il preside. Ma come è arrivato a questo punto? Poco alla volta la sua vicenda si rivela: un fulmineo passato da poeta e scrittore, le lunghe uscite a caccia con l'amico di sempre, un grande amore naufragato. A interrogarlo dall'altra parte della barricata è il commissario, un uomo alto e magro dalla voce femminile e l'aria da sacerdote. Piano piano i due intessono un dialogo misterioso, qualcosa che sembra oscillare tra la realtà e il sogno, tra l'ineluttabilità del destino e la vaghezza delle visioni: Perché la scuola, fragile mondo in miniatura, non è soltanto una fabbrica del futuro ma molto di piú: «un tempio sacro in cui avvicinarsi al mistero della vita prima che la maturità cancelli ogni verità».
«Un attimo, quanto dura un attimo? Un battito di ciglia, un'era geologica, un'estate al mare? Il tempo di dire: ecco ci sono, non ci sono piú, e lí in mezzo metterci tutta la vita.»
Cosa succede quando a tenere in ostaggio una scuola non sono gli studenti in autogestione ma un preside che ci si è barricato dentro? E chi è questo preside? Un folle? Un disperato? Forse. O forse solo un uomo portato a vedere troppo lontano, dove non ci sono piú difese e l'unico imperativo diventa resistere e cedere, imparare a dire basta e a dire ancora, provare a lasciare un'impronta di gioia, perché «per la felicità servono spazi grandi e qualcuno che li sogni con coraggio». Nella tensione dell'assedio, si dipana la storia concreta e metafisica di un antieroe dei nostri tempi: un uomo che non si arrende all'insensatezza della vita e che un attimo prima della fine spera, forse, d'imparare l'ultima lezione.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro doloroso nel racconto di una vita incompleta, insoddisfatta, il preside di una scuola di periferia, la stessa scuola in cui aveva studiato e lavorato come docente; il preside ha una passione vera, sincera, profonda per la scuola e per gli studenti e per la letteratura, ma questa passione è rimasta inespressa, in una vita insoddisfatta, piena di solitudine e sofferenza personale. L'ultimo giorno di scuola si chiude dentro la scuola, per un gesto di cui non sono chiari i contenuti e le finalità, ma non si accorge che sono rimasti chiusi nella scuola anche uno studente e una docente, che diventa suoi ostaggi, Fuori la polizia cerca il dialogo, di convincerlo a desistere e a liberare gli ostaggi. Il libro è una lunga confessione, dolorosa e incompleta come i personaggi di Lodoli, ma profondamente appassionata e fiduciosa nella scuola, una fiducia però tradita.
Recensioni
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