Il volume – con l’ausilio dell’argomento comparatistico con il sistema tedesco e con i formanti europei – analizza l’attività delle Autorità amministrative indipendenti in ragione del riflesso sull’attività dei privati. Muovendo dal profilo funzionale, l’indagine mette a fuoco la vocazione solidaristica e personalistica dell’agire delle Autorità, proteso a garantire non soltanto il corretto gioco della concorrenza ma anche la giustizia contrattuale. Da qui l’esigenza di ricondurre al quadro costituzionale i loro molteplici e proteiformi poteri, sia quelli normativi sia quelli sostanzialmente giurisdizionali. Da questa prospettiva emerge che la legittimazione costituzionale dell’attività delle Authorities è strettamente connessa al controllo giurisdizionale. Quest’ultimo deve essere condotto alla luce dei princípi fondamentali del sistema italo-europeo e in ragione del profilo teleologico funzionale dell’agire delle Authorities di tutela della parte debole del contratto. Così il perseguimento della giustizia contrattuale assurge contestualmente a parametro e oggetto del controllo stesso; sí che è proprio la continua dialettica, che si esplica nel momento applicativo, tra le Autorità amministrative indipendenti e i molteplici organi giurisdizionali a legittimare e valorizzare il ruolo delle Authorities in un sistema ordinamentale complesso ma pur sempre unitario. Anche il potere di jus dicere, dispiegando penetranti effetti sulle situazioni giuridiche soggettive, financo su quelle legate allo status personae, va sottoposto al vaglio dei princípi costituzionali europei e internazionali che ispirano la giurisdizione e, segnatamente, di quelli relativi al rispetto del giusto processo. In quest’ottica, sono stati analizzati gli orientamenti giurisprudenziali nazionali e sovranazionali che allo stato non risultano pienamente conformi.
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