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Un libro che ripercorre non solo gli anni della crisi economia-finziaria (prevista da tempo) e politico-sociale, perché giustamente occorre capire quali siano le radici antiche di questi mali che vanno capiti fuori dalla “trappola cognitiva”. E’ l’abbondanza di fonti indistinte che alimenta i pregiudizi, perché informarsi bene richiede applicazione e tempo altrimenti si costruisce una realtà immaginaria, dando peso al verosimile, spesso proiezione di quello che si vorrebbe accadesse. La nostra imprenditoria privata e le privatizzazioni che hanno consentito di rifugiarsi (temendo la concorrenza internazionale) negli ex monopoli pubblici. L’Italia ha sempre poteri opachi, non raramente forieri di corruzione, quando non confinanti con la criminalità: cordate personali, piccole consorterie, corporazioni ottuse, egoismi locali e miopie collettive. Sciami di manager attenti al proprio personale tornaconto nel breve periodo - a volte in combutta con consulenti e cacciatori di teste – abili nel saltare da un incarico all’altro e del tutto disinteressati al futuro delle aziende e tantomeno dei loro dipendenti. Rimane che non si può operare senza accettare dei compormessi. Ma compromessi di carattere pratico, non di ordine morale come affermava Bazoli. Manca Cuccia e il vero potere forte di Mediobanca della prima repubblica. Seguono ricordi e ritratti di tante persone: gli ultimi 3 Papi; Ghedini e Pecorella; Renzi; Veronesi; Spadolini per il quale «le regioni dovevano essere “armi di decentramento e non di parassitismo burocratico (..) centri autonomi di vita locale e non centri di potere corruttore e clientelare, esclusivi strumenti di sottogoverno»; Andreatta; Mattioli; Ambrosoli, ecc. Ecco a cosa serve la memoria -che è un dovere civile, non un omaggio, altrimenti la storia sarà fatta dalle pagine peggiori e dal revisionismo delle convenienze o delle viltà-a non lasciare soli i difensori della legalità e a dare più libertà nell’esercizio dei loro diritti a tutti gli altri.
Ho avuto la fortuna di conoscere questo giornalista di altissimo livello, durante la manifestazione milanese " book city". Devo dire che questo suo libro, è scritto con una maestria di grandissimo livello. Chiaro e molto attuale, nulla d'inventato.
Acquistato sull'onda dello scandalo Boschi, me lo potevo anche risparmiare. Per chi ha vissuto consapevolmente, ogni notizia è già nota, e sulla Boschi c'è giusto una riga. Per chi ha vissuto consapevolmente quel periodo è superfluo, e le notizie personali degli incontri dell'autore non aggiungono nulla alla conoscenza del periodo storico.
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