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Libro molto ben documentato, si avvale di fonti in lingua originale e non solo di copia/incolla da internet.
Ottimo libro che racconta le vicissitudini di uno dei migliori portieri della storia del calcio sovietico, probabilmente secondo solo a Jasin, dai primi passi fino all'ultima esperienza, non proprio entusiasmante, in quel di Siviglia. Il titolo parla di "voli e cadute" a voler evidenziare una carriera costellata di alti e bassi che l'autore racconta impreziosendola con aneddoti e curiosità, rendendo la lettura davvero scorrevole e piacevole. Molto interessanti i riferimenti storici che permettono di collegare le vicende di Dasaev con i cambiamenti epocali che, contemporaneamente, sconvolgono l'URSS. In definitiva, un libro decisamente consigliato!
"Sono le cinque della mattina del 6 luglio 1991. Una macchina viene ritrovata dentro il fosso del Rettorato dell'Università di Siviglia, la vecchia sede della Real Fabbrica del Tabacco. L'automobile ha compiuto un volo di cinque metri che induce i soccorritori a pensare al peggio per chi è rimasto all'interno del veicolo. La macchina è una Citroen BX e al suo interno viene rinvenuto soltanto un uomo. Un uomo molto famoso. Famoso non soltanto a Siviglia. Appena tre anni prima, in Germania Occidentale aveva giocato (da capitano della sua nazionale) la finale dell'Europeo di Calcio." Si apre così, col triste declino del Campione, lo splendido libro che Romano Lupi ha scritto per narrare con il "cuore in mano", da vero innamorato di questo personaggio, la vera storia di Rinat Dasaev, il "Portiere di Astrachan", secondo solo a Lev Jascin nella graduatoria dei portieri più forti della storia calcistica della Russia. Lupi è uno "dei nostri". Uno cioè dei nati negli anni settanta del secolo scorso e che, quindi, è stato testimone diretto di gran parte di quello che narra nel suo libro: e questo rende inattaccabile la veridicità del suo racconto. Il libro è ricco di aneddoti e ripercorre tutta la vicenda umana e sportiva di questo fantastico atleta. L'appello a tutti gli amanti del Calcio di quel tempo lì, a cavallo tra gli ottanta e i novanta (soprattutto per chi ha i numeri 1 nel cuore), è quindi quello di leggere questo autentico atto di amore di Lupi che rende tributo a uno dei suoi Eroi di Gioventù, in maniera davvero esemplare.
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