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Come è noto il rilievo storico, artistico e simbolico che hanno i tre portali della facciata maggiore della cattedrale di Conversano sono stati, ripetutamente, messi in risalto e, questo, ha contribuito, senza dubbio, a renderli familiari, oltre che cari, alla memoria dei conversanesi e, inoltre, a chi ha avuto la ventura di poterli osservare come non occasiona turista dato il rilievo storico che ha la cattedrale grazie al suo stile romanico pugliese. Però è solo da poco che i tre portali si possono realmente apprezzare perché riportati alla loro originaria, austera bellezza grazie ai lavori di restauro conservativo cui sono stati sottoposti tra il 2000 e il 2001. Chi, per ciò, non desidera soltanto limitarsi ad ammirare i portali di un monumento millenario, ma desidera, altresì, ripercorrere l'iter che li ha riportati al loro originario stato ha oggi, a disposizione una guida che lo può condurre a scoprire come sia stato possibile realizzare questo piccolo miracolo laico. L'ideale guida cui poco prima accennavamo la si può rinvenire, per l'appunto, nell'esaustivo saggio che Rosaria Colaleo ha dedicato a "I portali della Cattedrale di Conversano" (Editrice Parnaso, Foggia 2008, pp.159, Euro 20, 70 ill. in b/n e alcune, di grande formnato, a colori). La Colaleo, infatti, non si limita ad offrire il solo resoconto, pur affascinante, dei risultati ottenuti dai restauri conservativi effettuati sui tre portali ma, dopo aver ripercorso la storia delle dominazioni in Puglia (tra 1200 e 1300), individua -rendendone partitamente conto - le linee direttrici della cultura figurativa romanico-pugliese, indicandone le tecniche di esecuzione e, quindi, i materiali che vi venivano impiegati. Riporta, poi ancora, un'altra impagabile serie d'indagini (storiche, geologiche, artistiche, effettuati sugli altri portali delle chiese romanico-pugliesi di Terra di Puglia e quindi sui materiali lapidei con cui venivano realizzati) che sono, per l'appunto, volte a stabilire
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