L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
I contratti di collaborazione coordinata e continuativa rappresentano la più importante novità che il nostro paese abbia conosciuto in questi anni nella regolamentazione delle prestazioni di lavoro. Da quando è stato istituito nel 1995 il prelievo contributivo del 10% (poi portato al 12) i lavoratori che si avvalgono di questa formula contrattuale sono cresciuti enormemente in numero: oggi superano il milione e mezzo di persone.La ricerca condotta dall'Ires (l'Istituto di ricerca economica e sociale della Cgil) che qui si pubblica consente per la prima volta di delineare un identikit, nazionale e in profondità, di questi lavoratori. Il ritratto che emerge dall'indagine smonta alcuni stereotipi correnti. Il primo è quello che in Italia vi sia una crescita costante del lavoro autonomo: in effetti la quota di lavoro autonomo rimane da mezzo secolo più alta rispetto ad altri paesi per il semplice fatto che quella del lavoro dipendente è da mezzo secolo più bassa.Il secondo è che i collaboratori sarebbero tutti lavoratori innovativi e futuribili. In realtà nella loro composizione pesano più i mestieri tradizionali che non la pur significativa presenza di figure e di mestieri nuovi.D'altra parte, non regge neanche l'idea che si tratti dei nuovi sfruttati del lavoro contemporaneo: accanto a lavoratori esecutivi troviamo una larga schiera di lavoratori della conoscenza, di professionisti e consulenti.Anche le domande e le aspettative di questi lavoratori rivelano una realtà plurale.La cosa che piace di più è l'autonomia nel lavoro. Apprezzata, anche se meno, è la flessibilità nella prestazione lavorativa.Le cose che invece piacciono di meno, come è naturale, sono da un lato l'insicurezza e la precarietà, dall'altro lato la scarsità di garanzie e di tutele.Un ritratto movimentato, che conferma il passaggio - peraltro ancora allo stato fluido - dalla società del lavoro alla società dei lavori.
INDICE
Il boom del lavoro atipico
1. Immagine e realtà del lavoro parasubordinato2. Parasubordinatri e lavoro autonomo3. Parasubordinati e lavori atipici4. Parasubordinati, oppure parautonomi?5. Fra subordinazione e autonomia: chi tutelare?
I. Le nuove forme di lavoro post-fordista: il caso italiano di Giovanna Altieri
1. Le collaborazioni coordinate e continuative: una nuova forma di lavoro?2. Lavoro e tutele: una coppia in crisi3. Il mercato del lavoro: un'istituzione sociale4. Processi di atipizzazione del lavoro in Italia: dimensioni e tendenze in atto
II. Atipici, ma quanto? di Giovanna Altieri e Cristina Oteri
1. Introduzione2. Foto di gruppo3. Le condizioni di lavoro: tra prescrizione e autonomia4. Il legame con il committente5. La durata e le condizioni previste dai contratti6. Il tempo di lavoro7. I redditi8. I luoghi di lavoro9. Libertà di scelta e condizionamenti del mercato10. Profili di parasubordinazione: tra omogeneità e differenze
III. I problemi della regolazione socialedi Mimmo Carrieri e Salvo Leonardi
1. Fra autonomia e subordinazione: la parasubordinazione nel nostro sistema giuridico e previdenziale 2. Gli attuali fondamenti normativi della parasubordinazione3. Il progetto di legge Smuraglia4. Ci sono spazi per la rappresentanza collettiva?5. L'offerta di rappresentanza del sindacalismo confederale6. Primi passi della nuova offerta sindacale7. La necessità di nuove regole
Conclusioni. Slittamenti dei lavori: i parautonomidi Giovanna Altieri e Mimmo Carrieri
1. Il popolo del 10%2. Una nuova costellazione di lavoratori, non un'eccezione italiana3. Giovani o vecchi?4. Un nuovo tipo di lavoratori?5. Atipici o mobili?6. Residuo o novità?7. Rappresentare o associare?
Gli autori
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore