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Più sporco della neve
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Più sporco della neve - Enrico Pandiani - copertina
Più sporco della neve - Enrico Pandiani - 2
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Più sporco della neve

Descrizione


In mezzo alla neve e al silenzio di una notte d'inverno, un furgone bianco risale i tornanti che lo portano al confine francese con l'Italia. Parlano poco, i due passeggeri, concentrati sul carico che stanno trasportando. Poi un'esplosione violenta, una palla di fuoco in aria, il bosco che si illumina, i rottami scagliati ovunque. A cento chilometri di distanza, Zara Bosdaves indaga su un caso di scomparsa e non può immaginare la valanga di guai che sta per franarle addosso. Per dirla tutta, non ne ha mai avuti tanti come da quando ha lasciato la polizia e aperto un'agenzia di investigazioni a Torino. Ma una come lei, abituata agli schiaffi della vita, non teme le cadute e conosce mille modi per rialzarsi. Solo che adesso i problemi sembrano essere arrivati perfino nell'unico posto dove si sentiva al riparo: tra le braccia di François, il bellissimo uomo di colore che sa come proteggerla e farla stare bene. Da qualche tempo infatti lui è diverso, taciturno, misterioso, e una sera torna a casa sporco di sangue, senza fornire spiegazioni. Così Zara dovrà non soltanto dare la caccia a un mercante d'arte e alla banda di assassini che lo vogliono morto, ma anche affrontare la paura peggiore, quella di perdere il suo uomo e la certezza del loro amore.
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Dettagli

2015
28 maggio 2015
394 p., Rilegato
9788817074902

Valutazioni e recensioni

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paolo
Recensioni: 3/5

Storia poliziesca basata sul ritmo narrativo e sull'azione precipitevole verso un finale polvere e sangue.Si puo' leggere anche se il risultato e' medio.

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Recensioni

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Voce della critica

Una macchina esplode al confine tra Francia e Italia con due uomini a bordo. Zara Bosdaves per salvare la sua cliente è costretta a ucciderne il marito. Sono queste le due scene da cui ha inizio il secondo romanzo di Enrico Pandiani con protagonista la detective vicentina trapiantata a Torino. Come nel primo romanzo, il capoluogo piemontese è descritto nella sua austerità ormai passata, ma soprattutto nel suo inconfondibile connubio tra metropoli e natura, stavolta sorpreso da una neve inaspettata.

Il rettilineo davanti al muso dell’auto pareva tracciato con riga e penna. Scandito da una serie di rotonde che si succedevano con un ritmo quasi regolare, correva come un nastro satinato attraverso la campagna innevata dalle pesanti tormente dei giorni precedenti. Lungo la strada, capannoni, vecchie cascine e piantagioni ordinate di alberi da frutta parevano elementi della scenografia di un videogioco” (p.122)

In una Torino attualissima, quindi, a cui è stata aggiunta un’intrigante atmosfera Seventies, la vicenda ruota attorno ad un antiquario spregiudicato, collezionista di bottiglie rare di Vat 69, famoso whisky degli anni 70; l’autore si serve del personaggio anche per stigmatizzare un classico comportamento degli italiani: l’evasione fiscale sbandierata come una scelta di vita da condividere.

Negli spicchi di Italia qui rappresentati c’è spazio anche per i pregiudizi. Ecco cosa dice Benoit, un immigrato: “Questo è un paese pigro, dove le cose accadono più per inerzia che per altro. Quelli come noi sono fantasmi; se righiamo dritto nessuno ci dà retta, ma non appena usciamo dal seminato sono pronti a crocifiggerci. Non l’hai notato? Se un bianco ammazza qualcuno in auto a malapena ne parlano, Se è un immigrato, a farlo, lo linciano in piazza.” (p. 180)

Azione quindi, con alcune scene vagamente hard boiled, ma anche sentimenti e incontri giocati sull’ambiguità dei personaggi in campo, con una netta predominanza della componente femminile, di cui l’autore ama indagare comportamenti, vezzi e fascino.
L’inquietudine che Zara non sa decifrare precisamente, ma che la pervade mentre cerca ostinatamente di seguire le tracce dell’indagine, è acuita anche dalle difficoltà che incontra il suo rapporto con Francois, il bellissimo compagno di colore che le dà la sicurezza e l’affetto mai avuti prima. In questo romanzo risulta coinvolto in una brutta storia che non vuole svelare e che destabilizza la relazione intensa vissuta dai due.

C’è quindi una tensione sottile che pervade il lettore mentre la lettura avanza e che più di ogni altra caratteristica lo rende un noir davvero pregevole.

Recensione di Barbara Bottazzi
 

 

 

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Conosci l'autore

Enrico Pandiani

1956, Torino

Inizia ad esprimere il suo talento di narratore fin da bambino, disegnando fumetti. Poi grafico e disegnatore, scrive la saga “Les italiens”, i cui protagonisti sono una squadra di poliziotti parigini e il Commissario Mordenti: Les Italiens è del 2009, Troppo Piombo del 2010 e Lezioni di tenebra del 2011. I primi tre episodi sono stati pubblicati per Instar Libri, mentre Pessime scuse per un massacro, quarto capitolo della saga, è uscito per i tipi Rizzoli nel 2012. Da segnalare anche La donna di troppo (Rizzoli, 2013), con la quale Pandiani ha inaugurato una nuova serie gialla ambientata nella sua città. Del 2014 e sempre per lo stesso editore è I semi del male, raccolta di racconti noir scritta a sei mani: oltre allo stesso Pandiani, vi sono storie...

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