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Anno edizione: 2020
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Patrizia, una reclusa trentenne prigioniera nel suo appartamento con due gatti e una cavia, che si nutre solo di frullati e sempre a patto che i legumi contenuti siano rigorosamente in numero dispari, che è perennemente alle prese con le sue disfunzioni da quelle cardiache al daltonismo e, soprattutto, all’agorafobia, esce. Fuori è in agguato un Universo che si rivela fin da subito una corsa a ostacoli. Quando, seduta al volante di una Cinquecento vetusta e camuffata nelle sue imperfezioni da artistici girasoli gialli dipinti sulle ammaccature, finalmente Patrizia parte, spinta dal generoso impulso di salvare un amico dublinese che minaccia di togliersi la vita, il suo viaggio picaresco, un po’ a zig zag, un po’ a casaccio (del resto "i viaggi non sono mai perfetti"), sarà soprattutto una discesa in profondità: Patrizia scende, scende nell’imperscrutabile fuori e dentro di lei, ci precipita quasi, in una corsa voluta, non voluta, chissà, come Alice nella tana del coniglio e non a caso l’Autrice della storia gestisce un blog dal titolo Alice in Phobicland… E quasi volesse dominare il fuori da lei con un gioco apotropaico, eccola che calcola, fraziona, moltiplica, divide i numeri delle targhe delle auto sotto gli sguardi attoniti dei due amici che non se la sono sentita di lasciarla andare da sola. Amici. Ci sono quelli dotati di una fisicità scomoda, come la pinguedine di Ettore, il ginecologo, e l’instabilità di Agnese, e quella del lontano, sconosciuto, virtuale dublinese. Solo alla fine della storia si capirà che la cifra stilistica di Alessandra Scagliola è quella della “leggerezza” spiegata bene da Calvino, lo stesso che in Le Città Invisibili dirà che con l’Inferno è necessario convivere. Anche per Alessandra Scagliola "il mondo è un infinito contenitore di malattie orrende", ma è possibile conviverci. "Peccato per i sintomi" precisa. Ma è grazie a quei sintomi che l’Autrice ci regala un racconto originale e intriso della più tenera e bella umanità.
Questa è la storia di Patrizia (conosciuta nel mondo virtuale con il nome di "Eva La Reclusa"), blogger torinese che soffre di agorafobia, anoressia, disturbi ossessivo-compulsivi, ansia e fobia sociale. In particolare, la sua agorafobia le ha impedito per più di dieci anni di mettere piede fuori casa. Cosa accadrà quando un giorno decide di mettersi alla guida della sua Cinquecento azzurra per andare a Dublino a salvare il suo amico virtuale Alex? Insieme ai suoi amici fidati Agnese, Ettore e Igor, Patrizia affronterà questo viaggio, che non è solo fisico, ma anche - e soprattutto - mentale: è un viaggio alla scoperta del sé e dei propri limiti, un desiderio di sfidare le paure più intime. La scrittura Di Alessandra Scagliola è molto scorrevole e genuinamente divertente.
l'ho scelto per il titolo molto attuale e anche se le aspettative che avevo erano diverse mi è piaciuto molto. carina anche la copertina, una piccola opera d'arte a modo suo nella sua semplicità. brava questa autrice.
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